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No all'inquinamento acustico, sentenza condanna Comune Napoli

No all'inquinamento acustico, sentenza condanna Comune Napoli

Tribunale: "Adotti misure idonee". Ricorrenti:"Sentenza storica"

NAPOLI, 20 gennaio 2025, 17:32

Redazione ANSA

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Basta con i tamburi e i bonghi e con tutti gli strumenti musicali suonati di notte nelle vie del centro. Il Tribunale di Napoli, X sezione civile, con una sentenza pubblicata oggi ha condannato il Comune nella causa intentata da una decina di residenti a piazza Bellini, centro storico del capoluogo partenopeo, contro le immissioni di rumore oltre i limiti registrate in strada sia in orario diurno che durante le ore notturne. Il municipio è stato anche condannato a pagare oltre 230mila euro, a vario titolo, ai ricorrenti come risarcimento del danno.
    Difesi dall'avvocato Gennaro Esposito, presidente del Comitato Vivibilità Cittadina nonché consigliere comunale di Azione, i ricorrenti parlano di una sentenza storica in materia di inquinamento acustico. La decisione impone all'amministrazione comunale di intervenire per far cessare il superamento dei limiti di rumorosità nelle abitazioni e si allinea all'orientamento già consolidato in numerosi tribunali del Nord Italia e recentemente confermato dalla Corte di Cassazione.
    "Questa sentenza - spiega l'avvocato Esposito - riconosce finalmente il grave danno alla salute subito dai residenti. Ci auguriamo che il Comune di Napoli si attivi tempestivamente per tutelare non solo i diritti dei dieci cittadini che hanno avuto il coraggio di intraprendere questa battaglia legale ma di tutti i residenti che vivono questo gravissimo disagio".
    Il Tribunale, accogliendo il ricorso presentato nel 2018, condanna il Comune di Napoli "a far cessare - si legge nel dispositivo - le immissioni di rumore provenienti da piazza Vincenzo Bellini e zone limitrofe, e ad adottare le cautele idonee a riportare le immissioni entro la soglia della normale tollerabilità anche mediante la interdizione dell'uso di strumenti musicali amplificati, tamburi, bonghi ed ogni altra attrezzatura idonea alle emissioni acustiche utilizzati senza previa autorizzazione da parte del Comune, nonché mediante la predisposizione di un servizio di vigilanza con l'impiego di agenti comunali, nonché anche mediante l'installazione di strutture fonoassorbenti o fonoriflettenti".
   

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