Una performance potente e viscerale
che, poggiando su una partitura sfidante e crescente, trasforma
il palco in un luogo di connessione emotiva e di riflessione.
Un'esperienza emozionale unica che esplora, attraverso la danza,
il significato del rito nella società odierna.
Sabato 25 alle 19.30 e domenica 26 gennaio alle 18.30 il Piccolo
Teatro Bellini di Napoli, gioiello architettonico per circa
cento spettatori noto per la sua programmazione innovativa,
ospita la Compagnia Borderline Danza in "Sacre", investigazione
coreografica di Claudio Malangone, coreografo e regista italiano
noto per il suo lavoro innovativo nel campo della danza
contemporanea. Conosciuto anche all'estero per la sua capacità
di fondere elementi teatrali e fisici, creando opere che vanno
oltre la pura danza, Malangone è pronto a coinvolgere la platea
con questa produzione che indaga, attraverso il corpo, sulle
tematiche umane, sociali e spirituali.
Il rito oggi: cosa o chi immolare nel sacrificio per il rinnovo
di senso che questo testo sacro continua a reclamare nel tempo?
In che modo si sopravvive se le scelte di una collettività sono
a danno di un singolo? Il sacrificio era necessario? Accadrà di
nuovo? Sono queste alcune delle urgenze interrogative da cui è
partito il coreografo quando ha deciso di confrontarsi con il
rito. Quello sacrificale è già avvenuto. Ci sono le tracce di
una creatura - forse maschile, femminile, forse umana o non -
che un tempo era in movimento, e di cui ora resta visibile solo
il vestiario, immobile e incorniciato come a testimoniare un
evento che è destinato a ripetersi naturalmente, e contro cui
istintivamente bisogna lottare. E allora, la danza è il
dispositivo sociale che performa tentativi di convivenza e di
comune elevazione, è l'espressione di un microcosmo di esistenze
che nel qui e nell'ora provano e riprovano, ciclicamente, il
rituale dello stare insieme.
«La mia rilettura è linguaggio di aggregazione e anche pratica
di dissenso e di resistenza. Lavorare sulla partitura di
Stravinskij è un'esperienza sfibrante per tutte le parti in
causa: tante ore di prova si susseguono tra scritture coreutiche
e posizionamenti drammaturgici, smussamenti coreografici e
traiettorie narrative, nel desiderio di lasciare il segno, con
umiltà ed entusiasmo, con un'opera che, storicamente, ha
rappresentato uno dei fiori all'occhiello di moltissime
compagnie di rinomata fama», afferma Malangone.
Uno spettacolo concerto: la celebre partitura di Igor
Stravinsky, eseguita dal vivo in versione per pianoforte a
quattro mani dai maestri Lucio Grimaldi e Simonetta Tancredi,
accompagna e scandisce il rituale di un gruppo danzante in cui
ogni singolo si distingue per identità corporea, per qualità di
movimento e per la relazionalità che intrattiene, costruisce o
negozia con l'altro/a: Luigi Aruta, Pietro Autiero, Adriana
Cristiano, Sabrina De Luca, Alessandro Esposito, Alessia
Muscariello, Maite Rodgers Gastaka e Loris Vestuto. In un tempo
sospeso tra il post-rito e l'inevitabile ciclicità dell'evento,
otto elementi si confrontano con le differenze di specie e
sperimentano varie dinamiche di aggregazione e risoluzione: il
rito si ripete danzando per la sopravvivenza.
Le due giornate di spettacolo saranno precedute, il 25 gennaio,
da "Killer Edition" della Benedict Dance Company (coreografie di
Carmine Bernardo) e, il giorno seguente, dalla performance
"Vōca" di Fluera Mvmt (coreografie di Simona Sangermano e Angela
Rasulo).
Dramaturg: Annalisa Piccirillo. Costumi M. V. Coda. Scenografia
L. Ficara
Light designer F. Ferrigno, G. Ferrigno. Produzione
Borderlinedanza 2022 con il sostegno di MIC, Regione Campania;
progetto speciale "Genius Loci" MIC 2022, Raidfestivals 20
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