Sono da fine dicembre senza cassa
integrazione e addirittura senza sede, i 150 lavoratori
casertani dell'azienda di informatica Softlab, la cui vertenza
lavorativa si sta facendo sempre più drammatica e per certi
aspetti surreale, visto che l'azienda è attiva in tutta Italia
ma nel Casertano, a Maddaloni, ha chiuso la sede due mesi fa
lasciando i lavoratori letteralmente "in mezzo ad una strada". E
oggi proprio in strada, con un presidio davanti al velodromo di
Marcianise, gli addetti Softlab sono tornati a farsi sentire -
al loro fianco i sindacalisti delle segreterie nazionali delle
sigle metalmeccaniche Silvia Simoncini (Fiom-Cgil) e Luca Maria
Colonna (Uilm) - per sensibilizzare le istituzioni sulla proroga
della cassa integrazione, che non è stata concessa perchè
l'ispettorato del Lavoro di Caserta ha accertato la chiusura
della sede; senza un posto fisico dove i dipendenti possono
stare, la cig non vene concessa.
Una situazione ovviamente che danneggia solo i lavoratori, che
già da anni non sono impegnati in alcun incarico produttivo, ma
sono sempre in cassa integrazione; e quei pochi che hanno invece
lavorato a qualche progetto avanzano diversi stipendi. La
vertenza Sofltab è "figlia" della vertenza che stanno vivendo a
Marcianise i 418 dipendenti della multinazionale
dell'elettronica Jabil, visto che tutti i Softlab sono ex Jabil
fuoriusciti qualche anno fa dagli organici della multinazionale
Usa per ragioni di scarso livello produttivo del sito di
Marcianise. Anche in Softlab, gli ex Jabil hanno continuato a
fare cassa integrazione, nonostante l'azienda di informatica si
fosse impegnata davanti alle istituzioni - Ministero dello
Sviluppo Economico oggi Mimit e Regione Campania - ad avviare
progetti per i lavoratori ricollocati, ma ciò non è avvenuto. Da
oltre un anno i Softlab protestano a Caserta, a Napoli e al
Ministero, sono persino andati a Lecce a protestare davanti alla
casa dell'imprenditore titolare di Softlab (Castano), senza
ottenere nulla. Unico spiraglio è la promessa dell'assessore
regionale Antonio Marchiello di provare a inserirli, su loro
stessa richiesta, nella "vertenza madre Jabil".
A Marcianise la multinazionale Usa ha prima deciso di cessare
l'attività entro marzo prossimo, quindi ha annunciato di voler
cedere stabilimento con i 418 lavoratori alla Tme Assembly
Engineering Srl, nuova società realizzata da Invitalia, braccio
operativo del Ministero dell'Economia, insieme all'azienda
casertana Tme, con sede a Portico di Caserta; se la cessione
dovesse andare a buon fine, ecco dunque che potrebbe esserci una
possibilità anche per i Softlab di essere ricollocati alla Tme,
ovviamente dopo che saranno passato i 418 Jabil.
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