"La fragilità degli edifici non
riguarda solo l'area dei Campi Flegrei. Se ricordate il
terremoto di Casamicciola di 8 anni fa ha fatto diversi morti
con una intensità 33 volte inferiore rispetto a una magnitudo
cinque". Lo ha detto il capo della Protezione civile nazionale
Fabio Ciciliano, a margine del suo intervento di oggi al
Consiglio comunale di Napoli convocato sull'emergenza
bradisismo, rispondendo a cosa accadrebbe nel capoluogo campano
nella ipotesi di una scossa di magnitudo 5.
"Ricordo - ha detto Ciciliano - che dal grado 4 al 5 la
grandezza del terremoto è di 33 volte più forte dell'energia che
si libera. Se il costruito non è molto dissimile in alcune
situazioni a Ischia, ai Campi Flegrei o a Napoli, è ovvio che le
case sono più vulnerabili. E' questo il motivo per cui lo studio
di vulnerabilità che è stato fatto è stato messo a disposizione
dei cittadini in maniera tale che possano scegliere di far
partecipare i tecnici ai sopralluoghi, così da potersi muovere
in una direzione di irrobustimento del costruito".
Ciciliano ha poi risposto a una domanda sullo striscione
esposto all'esterno del Maschio Angioino dai comitati popolari
con la scritta "Non vogliamo contare i morti", in polemica con
una sua frase pronunciata un mese fa a Pozzuoli. "A me spiace -
ha detto - che si siano risentiti ma è di tutta evidenza che i
terremoti non fanno morti, i morti vengono fatti dalle case mal
costruite. E in un terremoto cinque, che è il massimo terremoto
atteso per i Campi Flegrei come entità e molto poco probabile, è
evidente che un costruito tutto sommato non molto sicuro può
danneggiarsi con una scossa di questo genere".
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