Alla fine non si contano nè feriti
nè danni gravi, ma la paura è stata tanta la scorsa notte
nell'area dei Campi Flegrei per una scossa di terremoto che, al
pari di quella del maggio dell'anno scorso, è stata la più forte
degli ultimi quaranta anni con i suoi 4.4 gradi di magnitudo. Il
bilancio finale parla di un ferito lieve nel quartiere
napoletano di Bagnoli, a causa del crollo di un controsoffitto,
di una villetta sgomberata, una chiesa chiusa ed una scuola
interdetta oltre ad alcune vie imbiancate dalla polvere dei
calcinacci caduti sulle macchine in sosta. Undici le persone che
hanno fatto ricorso al 118 in preda a crisi di panico o per
piccole ferite provocate da schegge di vetro.
Un bilancio che non rende bene la paura che il sisma
registrato alle ore 1:25 con epicentro a via Napoli, a metà tra
i comuni di Napoli e Pozzuoli, ha provocato realmente. Colpa
della durata prolungata della scossa, ma anche di un requisito
sottolineato oggi dai tecnici dell'Ingv, quello delle
accelerazioni al suolo tra le più forti mai registrate da quando
il bradisismo ha ripreso vigore ai Campi Flegrei. Questo perché
"recentemente - ha spiegato Francesca Bianco, direttrice del
dipartimento Vulcani dell'Ingv - si è triplicata la velocità di
sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese".
Non sono mancati momenti di tensione figli dello spavento che
il sisma ha provocato. E' successo all'esterno della ex base
Nato di Bagnoli dove centinaia di persone si sono radunate per
trovare riparo trovando chiusi i cancelli d'accesso. La rabbia
ha fatto sì che la folla forzasse l'apertura dei cancelli
sfiorando lo scontro con le forze dell'ordine presenti. L'area
della ex base Nato - le ragioni dei manifestanti - dovrebbe
essere sempre accessibile da protocollo per accogliere le
persone in caso di emergenza. Tesi accolta dal sindaco di Napoli
Manfredi che al termine della riunione del Centro Coordinamento
Soccorsi in Prefettura ha assicurato che nell'area dell'ex base
Nato ci sarà un'area di accoglienza permanente per i cittadini
nel caso si verifichi una forte scossa di terremoto.
Diversi sfollati, davanti ai microfoni e alle telecamere,
denunciano di essere stati "lasciati soli" dalle istituzioni:
"Quello che ci fa rabbia è che dal primo bradisismo a oggi, in
50 anni, non è stata creata una soluzione per Bagnoli, le vie di
fuga restano a zero, le aree attrezzate a zero", dice un
anziano, Amedeo.
Lo stesso Manfredi ha sottolineato come di buono c'è che la
scossa ha rappresentato "uno stress test importante per il
patrimonio edilizio della città e il fatto che non ci siano
danni strutturali significa che c'è una buona capacità sismica".
Circostanza che non mette al riparo dalla necessità di
proseguire con i controlli sugli edifici che andranno avanti
anche nelle prossime ore. Come confermato anche dal prefetto di
Napoli, Michele di Bari, che ha annunciato la richiesta dello
stato di mobilitazione al dipartimento di Protezione civile
nazionale. Mentre il governatore campano Vincenzo De Luca chiede
l'intervento straordinario del Governo per verificare la
stabilità degli edifici: "Occorrono tecnici e risorse". Anche
perchè, avverte il sindaco di Napoli, "non possiamo escludere
che nelle prossime ore o nei prossimi giorni ci possano essere
altre scosse di questa entità". Ma, rassicura, "il sistema è
interamente monitorato e siamo organizzati da tempo per fare in
modo che anche in presenza di questi eventi possa esserci
assistenza alla popolazione".
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