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Torna la paura ai Campi Flegrei, 'non escluse nuove scosse'

Torna la paura ai Campi Flegrei, 'non escluse nuove scosse'

In corso le verifiche sugli edifici. Tensione e proteste

NAPOLI, 13 marzo 2025, 16:18

Redazione ANSA

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Alla fine non si contano nè feriti nè danni gravi, ma la paura è stata tanta la scorsa notte nell'area dei Campi Flegrei per una scossa di terremoto che, al pari di quella del maggio dell'anno scorso, è stata la più forte degli ultimi quaranta anni con i suoi 4.4 gradi di magnitudo. Il bilancio finale parla di un ferito lieve nel quartiere napoletano di Bagnoli, a causa del crollo di un controsoffitto, di una villetta sgomberata, una chiesa chiusa ed una scuola interdetta oltre ad alcune vie imbiancate dalla polvere dei calcinacci caduti sulle macchine in sosta. Undici le persone che hanno fatto ricorso al 118 in preda a crisi di panico o per piccole ferite provocate da schegge di vetro.
    Un bilancio che non rende bene la paura che il sisma registrato alle ore 1:25 con epicentro a via Napoli, a metà tra i comuni di Napoli e Pozzuoli, ha provocato realmente. Colpa della durata prolungata della scossa, ma anche di un requisito sottolineato oggi dai tecnici dell'Ingv, quello delle accelerazioni al suolo tra le più forti mai registrate da quando il bradisismo ha ripreso vigore ai Campi Flegrei. Questo perché "recentemente - ha spiegato Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Ingv - si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese".
    Non sono mancati momenti di tensione figli dello spavento che il sisma ha provocato. E' successo all'esterno della ex base Nato di Bagnoli dove centinaia di persone si sono radunate per trovare riparo trovando chiusi i cancelli d'accesso. La rabbia ha fatto sì che la folla forzasse l'apertura dei cancelli sfiorando lo scontro con le forze dell'ordine presenti. L'area della ex base Nato - le ragioni dei manifestanti - dovrebbe essere sempre accessibile da protocollo per accogliere le persone in caso di emergenza. Tesi accolta dal sindaco di Napoli Manfredi che al termine della riunione del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura ha assicurato che nell'area dell'ex base Nato ci sarà un'area di accoglienza permanente per i cittadini nel caso si verifichi una forte scossa di terremoto.
    Diversi sfollati, davanti ai microfoni e alle telecamere, denunciano di essere stati "lasciati soli" dalle istituzioni: "Quello che ci fa rabbia è che dal primo bradisismo a oggi, in 50 anni, non è stata creata una soluzione per Bagnoli, le vie di fuga restano a zero, le aree attrezzate a zero", dice un anziano, Amedeo.
    Lo stesso Manfredi ha sottolineato come di buono c'è che la scossa ha rappresentato "uno stress test importante per il patrimonio edilizio della città e il fatto che non ci siano danni strutturali significa che c'è una buona capacità sismica".
    Circostanza che non mette al riparo dalla necessità di proseguire con i controlli sugli edifici che andranno avanti anche nelle prossime ore. Come confermato anche dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha annunciato la richiesta dello stato di mobilitazione al dipartimento di Protezione civile nazionale. Mentre il governatore campano Vincenzo De Luca chiede l'intervento straordinario del Governo per verificare la stabilità degli edifici: "Occorrono tecnici e risorse". Anche perchè, avverte il sindaco di Napoli, "non possiamo escludere che nelle prossime ore o nei prossimi giorni ci possano essere altre scosse di questa entità". Ma, rassicura, "il sistema è interamente monitorato e siamo organizzati da tempo per fare in modo che anche in presenza di questi eventi possa esserci assistenza alla popolazione".
   

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