Terza edizione per "Vedi Napoli e
poi Mangia", progetto promosso e finanziato dall'Assessorato al
Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, che
dall'11 aprile al 4 maggio, proporrà racconti, show cooking,
degustazioni, itinerari guidati e concerti alla scoperta della
storia e della cultura di Napoli attraverso pietanze tipiche
della cucina partenopea, con la direzione artistica e
scientifica dell'antropologo Marino Niola e con la
partecipazione straordinaria di Lina Sastri. Gli incontri sono a
ingresso libero con prenotazione su eventbrite.it; per i
concerti non è necessaria la prenotazione, l'ingresso è libero
fino a esaurimento posti. Il programma della rassegna è stato
presentato questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo San
Giacomo dall'assessora al Turismo e alle Attività produttive e
dal direttore Niola.
Ad aprire sarà un evento in omaggio ai 2.500 anni della
città, con la presentazione dell'Ombelico della Sirena, una
piccola ciambellina, fatta con l'impasto tradizionale della
graffa, fritta e poi zuccherata con uno sciroppo al miele. A
raccontare questo dolcetto, ispirato alle più antiche ricette
della pasticceria rituale dell'antica Grecia dove si usava
preparare dolci in onore delle diverse divinità, sarà Marino
Niola, venerdì 11 aprile, alle 11.00, al Monastero di Santa
Chiara, con la partecipazione di Lina Sastri.
La rassegna propone 13 incontri articolati in quattro momenti
- conversazione con esperti (antropologi, ricercatori,
giornalisti), show cooking con chef e pizzaioli che
racconteranno i particolari tecnici della ricetta e della sua
esecuzione, performance musicale, degustazione della ricetta per
celebrare in amicizia la convivialità e l'ospitalità partenopee;
sei itinerari "Alla scoperta dei sapori di Napoli", dove c'è
anche un percorso dedicato a Eduardo De Filippo, direttore in
palcoscenico e in cucina; e tre concerti - Nuova Orchestra
Scarlatti (Duomo di Napoli - 11 aprile, ore 19.00), "Stabat a
confronto", tre versione di Stabat Mater (Domur Ars Centro
Cultura - 20 aprile, ore 19.00 ) e Coro di Napoli ideato e
diretto dal Maestro Carlo Morelli (Chiesa di San Potito - 25
aprile, ore 11.00). Per gestire i flussi turistici in arrivo in
città a Pasqua sono stati potenziati i servizi.
«Questa rassegna di successo serve a celebrare il patrimonio
enogastronomico napoletano, uno dei tasselli autentici della
nostra identità culturale, ma dà anche il via alle
manifestazioni turistiche e culturali dell'intera
Amministrazione per offrire a turisti e napoletani opportunità
di vario tipo. "Vedi Napoli e poi Mangia" comporta un viaggio
esperienziale attraverso i sapori della città, raccontandola
mediante uno dei suoi simboli più emblematici, quello della
cucina. Quest'anno l'iniziativa assume un valore ancora più
significativo perché ci prepariamo ad accogliere migliaia di
turisti che continuano a scegliere Napoli come meta
privilegiata, confermando il ruolo della nostra città come
destinazione turistica d'eccellenza», sottolinea il sindaco
Gaetano Manfredi.
«"Vedi Napoli e poi Mangia" cresce di anno in anno:
nell'ultima edizione le presenze sono quadruplicate rispetto
alla precedente - ha sottolineato l'assessora al Turismo e alle
Attività produttive -. Agli incontri con esperti di cucina e
gastronomia e con narratori della città, quest'anno abbiamo
voluto aggiungere degli itinerari per offrire una conoscenza non
solo dei prodotti e delle tradizioni, ma anche dei luoghi di
Napoli. Inoltre, intitoliamo tre strade del centro storico a
Cavalcanti, Corrado e Latini, illustri esperti e chef che sono
nati o sono vissuti a Napoli. Per Pasqua e per i successivi due
ponti - ha proseguito l'assessora - la previsione del nostro
Osservatorio è che avremo oltre un milione di presenze, ma è
probabile che questa stima venga superata quando faremo il
consuntivo, perché stiamo vivendo un altro anno di boom del
turismo a Napoli».
«Il nostro omaggio ai 2.500 anni di fondazione di Napoli - ha
spiegato l'antropologo Niola - è una ciambellina che abbiamo
chiamato "l'ombelico della Sirena": un dolce che ci riporta
all'antica Grecia. Nel mondo greco, di cui noi siamo figli, le
divinità patrie venivano celebrate proprio con questi dolci. La
tradizione gastronomica a Napoli è portata avanti molto bene,
anzi, sta nascendo una competizione positiva sul perfezionamento
della tradizione. C'è poi lo street food, di cui Napoli è una
delle capitali: non sono d'accordo con chi fa polemica contro la
pizza fritta, perché anche questa fa parte della tradizione».
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