A cinquant'anni dalla prima
edizione, 'Masaniello' fedele alle prime due edizioni di Elvio
Porta e Armando Pugliese tornerà in scena a Napoli, non come
semplice ripresa di uno spettacolo storico, ma, annuncia una
nota, "come un rinnovato atto teatrale e civile, capace di
interrogare il presente attraverso la forza di una figura
emblematica, simbolo di ribellione, di popolo, di coscienza".
Attorno a questo (ri)allestimento nasce un Comitato Scientifico,
composto da Renato Lori, Nino Daniele, Antonia Lezza, Aurelio
Musi e Renata De Lorenzo. Dal 16 aprile al 16 maggio, il
Comitato curerà 'Masaniello-Un sogno di libertà', ciclo di
incontri pubblici, conferenze e workshop articolato in cinque
appuntamenti, ospitati tra l'Accademia di Belle Arti, la Domus
Ars e la Sede della Società Napoletana di Storia Patria.
Il progetto si propone di aprire uno spazio di riflessione
condivisa nel quale il teatro possa dialogare con la storia, la
filosofia, la letteratura, la critica e le scienze umane, in un
intreccio di linguaggi e sguardi che arricchiscono il
significato dell'atto scenico. Il Comitato Scientifico
affiancherà il percorso dell'allestimento con il compito di
rendere visibile ciò che accade dietro e dentro la scena,
"restituendo al pensiero il suo ruolo centrale nel fare
artistico e al pubblico la possibilità di entrare in contatto
profondo con le radici culturali e civili del teatro". Ogni
appuntamento sarà un'occasione per confrontarsi con temi cardine
del nostro tempo, riletti alla luce del mito di Masaniello: la
giustizia sociale, il potere e la ribellione, l'identità
meridionale, il rapporto tra individuo e collettività.
Il ciclo di incontri rappresenta quindi "un'estensione
essenziale dello spettacolo, una 'seconda scena' dove il teatro
incontra la città, la società, le generazioni. Un invito a
riscoprire il teatro nella sua accezione più profonda e felice".
L'Accademia di Belle Arti di Napoli ospiterà, fino al 22 aprile,
il workshop in varie sedute 'Masaniello 25', organizzato dal
prof. Renato Lori, con Bruno Garofalo, Gennaro Monti, Martina
Gallo e Clelio Alfinito, riservato agli allievi del corso di
Scenografia, e dedicato alla nuova edizione di Masaniello. Un
contatto culturale fra le più giovani generazioni e lo
spettacolo che, 50 anni fa, cercava una nuova forma per il
teatro, un nuovo rapporto fra il pubblico e la scena.
Mercoledì 16 aprile, alle 10.30, nella Sala della Domus Ars,
lo studioso Nino Daniele proporrà l'incontro 'Masaniello: nel
cuore della Modernità (Napoli: brevi rivoluzioni, lunghe
conservazioni)'. "Come le altre brevi rivoluzioni napoletane
anche quella simboleggiata da Masaniello viene relegata nel
folklore più che nella storia. Essa invece - si mette in
evidenza - è la smentita dell'antica e tenace convinzione
secondo cui il dominio spagnolo incontrò soltanto passività,
inerzia, provincialismo e ribellismo primitivo". Il prof.
Aurelio Musi curerà, mercoledì 30 aprile, alle 11, la 'Realtà
storica e mito di Masaniello' nella Sede della Società
Napoletana di Storia Patria in Castel Nuovo. Masaniello si
colloca tra storia e mito: leader dei primi giorni della rivolta
napoletana del 1647-48, ma anche eroe positivo e negativo oltre
il tempo del suo protagonismo. La Sala della Domus Ars sarà
sede, giovedì 8 maggio (10.30), dell'incontro 'Masaniello dal
testo alla scena. I mestieri dell'arte' a cura della
professoressa Antonia Lezza. Nella prima parte ci sarà il
confronto tra le varie stesure del testo scritto. La seconda
parte affronterà gli aspetti della messinscena rispetto ai
Mestieri del Teatro (attore, regista, musicista, scenografo,
costumista). Il ciclo di appuntamenti si concluderà, venerdì 16
maggio, alle 11, nella Sede della Società Napoletana di Storia
Patria in Castel Nuovo, che ha inserito la figura di Masaniello
in una riflessione su 'Con il fuoco nella mente: momenti
rivoluzionari nella storia di Napoli'. La conferenza 'Incendi:
le giornate di Masaniello e il seguito della rivolta', con
l'introduzione della prof.ssa Renata De Lorenzo, sarà condotta
dalla prof.ssa Silvana D' Alessio.
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