La prima fase del progetto
Crossing, Art without limits, un ponte culturale nato nei
laboratori dall'Accademia di Belle Arti di Napoli che si estende
nei Balcani, in Medio Oriente e in Nord Africa, con l'obiettivo
di istituire "un processo creativo, inclusivo e innovativo nelle
arti performative", sarà presentata lunedì prossimo 28 aprile
(11,30) nell'Aula Magna. L'azione condotta dall'Accademia di
Belle Arti si inserisce, sottolinea una nota, "nelle attività
del progetto PNRR - PRMG-PERFORMING, capofila l'Accademia di
Belle Arti di Catanzaro e prevede il coinvolgimento di 10
istituzioni internazionali di formazione terziaria".
Dal 5 al 31 maggio la delegazione dell'Accademia napoletana
composta dal coordinatore scientifico del progetto prof. Enzo
Gagliardi, dalla prof.ssa Stefania Oriente, delegata
all'Internazionalizzazione, dalla prof.ssa Rosaria Iazzetta,
delegata alle relazioni in Asia e dal prof. Mario Laporta,
delegato alla logistica e comunicazione, intraprenderà un
itinerario di 8.506 chilometri, "parte costitutiva del primo
processo di internazionalizzazione estesa, giungendo in
territori le cui diseguaglianze e diversità culturali sono
ancora ostacolo al superamento di antiche divergenze storiche e
sociali".
Il progetto, si afferma ancora, "nasce dall'esigenza di
definire un'estesa continuità creativa, che sovrasti i limiti
territoriali imposti dalle geografie sociali e definisca nuovi
scenari improntati a valori egualitari ed etici. La creatività
non conosce barriere e quelle esistenti il progetto Crossing
intende superarle, sulla base del principio, che ogni processo
ideativo, realizzato collettivamente, non può che generare
un'azione volta ad affermare la libertà nel più ampio senso
possibile". "Crossing Art without limits" nel corso della prima
fase presenterà nelle varie istituzioni internazionali il valore
della collaborazione creativa, il valore etico del melting pot
in fase realizzativa e selezionerà referenti e studenti al fine
di interagire nella creazione di opere ibride di target
internazionale. Nella seconda fase, i referenti e gli studenti
selezionati, verranno ospitati nei laboratori dell'Accademia di
Belle Arti di Napoli e, con differenti materiali, giunti da
Gerusalemme, Beirut e Alessandria D'Egitto, si costruiranno le
"opere installative". Nella terza fase, le opere realizzate,
saranno esibite all'Accademia di Belle Arti di Napoli, in una
prima esposizione nazionale e poi in chiave performativa, in
Kosovo, Beirut e al Cairo, per una definizione superiore, nei
"no limits" geografici. Le istituzioni coinvolte sono Università
delle Arti di Tirana, Università delle Arti del Kosovo, Facoltà
di Belle Arti di Belgrado, Accademia Nazionale delle Arti di
Sofia, Mimar Sinan Università di Belle Arti di Istambul,
Università di Giordania Amman Dipartimento di Arti Visive,
Istituto Universitario di Belle Arti di Beirut, Accademia di
Belle Arti del Cairo, Centro Culturale Gesuita di Alessandria,
Università di Corfù Dipartimento di Arti applicate e cultura,
Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Città e Nazioni
attraversate: Tirana, Albania, Mitrovica, Kosovo; Belgrado,
Serbia; Sofia, Bulgaria; Istambul, Turchia; Amman, Giordania;
Beirut, Libano; Alessandria e Cairo, Egitto; Corfù, Grecia,
Catanzaro, Italia.
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