Una fuga che può portare allo
scudetto, in una Napoli che esulta ma sta attenta alla
superstizione, che celebra il successo e il primato solitario ma
aspetta l'aritmetica prima di festeggiare. E' trascorso così il
lunedì successivo al 2-0 sul Torino che per gli azzurri ha
significato la terza vittoria consecutiva, nella giornata
segnata dallo stop dell'Inter che ha rimediato di contro la
terza sconfitta di fila tra campionato e coppe. Risultati che
segnano il sorpasso, con il Napoli che ora ha il pallino in mano
a quattro giornate dalla fine del campionato con tre punti di
vantaggio in classifica sui nerazzurri secondi. L'entusiasmo
però può essere pericoloso come sottolinea su Instagram il
capitano azzurro Di Lorenzo, che da napoletano adottivo scrive:
"A meglio parola è chella ca nun se dice".
'La migliore parola è quella che non si dice' è il proverbio
partenopeo che accompagna e nasconde la parola scudetto, un
sogno che sembrava impossibile e che invece ora diventa una meta
a portata di mano. Perché le parole migliori oggi arrivano in
campo dai giocatori di una squadra che il tecnico Conte ha
saputo far crescere alla perfezione, con una rosa compatta, che
sta dimostrando di saper affrontare al meglio anche le assenze e
i cui talenti ormai hanno imparato alla perfezione il calcio
della serie A. E' il caso di Scott McTominay, la nuova star
della città, già ribattezzato dai tifosi 'McFratm', a indicare
che lo scozzese ormai è sentito come un 'fratello, uno dei loro,
e che ieri ha siglato una doppietta arrivando a 11 gol in
campionato, numero da capocannoniere tra i centrocampisti visto
che ha superato la star del Milan Reijnders, fermo a 10.
Lo scozzese ha imparato bene il calcio italiano, dimenticando
le galoppate che faceva al Manchester United per specializzarsi
nell'interdizione degli attacchi avversari e nell'inserimento
nelle aree avversarie. L'ultima dimostrazione ieri contro il
Torino quando è stato ancora una volta decisivo. E' la nuova
stella del centrocampo, in una città che per anni ha amato
Hamsik, che adora Lobotka ma che ora sogna grazie a McTominay,
l'uomo che trova i varchi nelle difese avversarie spesso
ipnotizzate dai movimenti di Lukaku e Politano, in grado di
aprire gli spazi giusti per gli inserimenti dello scozzese.
Il Napoli ha dimostrato di avere la pelle dura per puntare al
titolo. Ora però bisogna continuare per le altre quattro
partite, come ha sottolineato ieri Conte. La prossima è in casa
di un Lecce che lotta per la salvezza, in uno stadio che ha
messo in vendita 1075 posti nel settore ospiti e che sarà invaso
dai tifosi azzurri residenti in Puglia e altre regioni vicine.
Dopo i giallorossi le sfide contro Genoa, Parma e Cagliari.
Nessuna partita di vertice, ma il pericolo resta vivo per una
squadra che deve fare anche i conti con una rosa stanca, come
dimostrato da Olivera e Lobotka che ieri hanno terminato la gara
esausti. E risposte si aspettano anche da Buongiorno, che dopo
il dolore alla coscia destra mette di nuovo in pericolo
l'equilibrio della difesa di Conte.
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