Compie tre anni l'ambulatorio di
dermatologia e venereologia della Federico II dedicato ai
pazienti stranieri di diverse etnie. L'iniziativa, ricorda una
nota, nacque su proposta di Gabriella Fabbrocini e di Mario
Delfino con l'obiettivo di prevenire e riconoscere in tempo
utile malattie della pelle e della sfera sessuale. Attraverso un
percorso di accesso facilitato rivolto ai pazienti stranieri in
territorio italiano, regolari o meno, in questi anni è stato
possibile superare le barriere cliniche, linguistiche e
culturali che spesso impediscono a chi viene dai Paesi
extracomunitari di accedere alle terapie necessarie, favorendo
un rapido accesso alle cure.
L'ambulatorio, si evidenzia ancora, "ha un'equipe
specializzata che ha acquisito, in questi anni, ulteriori
competenze e capacità diagnostico-terapeutiche nella gestione di
patologie presenti in pazienti di diverse etnie: trasferirsi dal
proprio contesto di origine, o essere nato da genitori con
particolari caratteristiche biologiche, infatti, determina la
possibilità di esprimere sulla cute segni atipici di comuni
dermatosi o acquisire dermopatie rare. Ciò implica la necessità
dei medici di aggiornare il proprio approccio alla patologia
dermatologica, il cui manifestarsi cambia sia in funzione delle
diverse sfumature del colore della pelle ma anche della sua
diversa reattività". Per festeggiare il traguardo dei tre anni
di attività, domani si svolgerà una giornata nell'aula magna di
Biotecnologie del Policlinico Federico II. Parteciperanno, tra
gli altri, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera
universitaria Federico II Anna Iervolino, il presidente della
Scuola di Medicina e Chirurgia Maria Triassi, il direttore
sanitario Emilia Anna Vozzella, il direttore amministrativo
Stefano Visani e i professori Gabriella Fabbrocini, Massimo
Scalvenzi e Mario Delfino che terrà una lectio magistralis.
"Il nostro è un ambulatorio di dermatologia globale che
accoglie pazienti di tutto il mondo - spiega Fabbrocini - più di
un quarto delle persone che vengono da noi hanno patologie
infettive determinate spesso dalle scarse condizioni igieniche
in cui i migranti sono costretti a viaggiare e/o a vivere,
oppure dalle difficoltà di accedere alla necessaria assistenza
sanitaria. Malattie dermatologiche a carattere infettivo come
sifilide, gonorrea, condilomi, herpes simplex e/o zoster e
acariasi sono purtroppo tornate a diffondersi e per questo è
necessario intercettarne tempestivamente i casi assicurando il
diritto alla salute ed un'assistenza di qualità a tutti i
pazienti stranieri". sottolinea la prof.ssa Fabbrocini.
L'ambulatorio è attivo tutti i lunedì, mercoledì e venerdì,
dalle 8.30 alle 13.30, ed è diretto da Maurizio Lo Presti con
la collaborazione di Patrizia Forgione, responsabile del Centro
di Riferimento Regionale per la malattia di Hansen.
"L'ambulatorio di Dermatologia Etnica testimonia ancora una
volta l'inscindibile rapporto che esiste tra assistenza,
didattica e ricerca - commenta il direttore generale
dell'Azienda, Iervolino - affrontare e approfondire con un
approccio multidisciplinare tematiche di alto valore sociale e
di estrema attualità è compito di un Policlinico universitario
che è un punto di rifermento per la Campania e sempre di più
rappresenta un polo di eccellenza riconosciuto ben oltre i
confini regionali".
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