Strumenti diagnostici
all'avanguardia come la biopsia sinoviale e terapie avanzate che
restituiscono al paziente una migliore qualità della vita fino -
in alcuni casi - alla remissione della malattia. Ed ancora la
creazione di un registro italiano della Fibromialgia promosso
dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), la formazione in
ambito reumatologico dei medici di medicina generale ed il
trasferimento della struttura di Reumatologia dall'Ospedale San
Giovanni Bosco all'Ospedale del Mare. Sono queste alcune novità
al centro del terzo Congresso regionale congiunto Società
Italiana di Reumatologia (SIR) e Collegio dei Reumatologi
Italiani (CREI) in programma a Napoli oggi e domani, 30
settembre.
La sanità pubblica in ambito reumatologico, sottolinenano i
promotori delle assise, "oggi è dotata di innovazioni
diagnostiche sempre più sofisticate come la biopsia sinoviale e
strumentali come l'ecografia articolare e la capillaroscopia;
inoltre si avvale di terapie più avanzate grazie ai nuovi
farmaci, più efficaci e semplici da somministrare. Tutto questo
consente non solo una diagnosi precoce delle malattie reumatiche
ma soprattutto l'implementazione di cure mirate e
personalizzate, restituendo al paziente una qualità di vita
decisamente migliore; in alcuni casi si può assistere persino
alla remissione della malattia". Ma è fondamentale il tempismo,
la diagnosi precoce appunto, la presa in carico da parte di un
team multidisciplinare che gestisca i vari aspetti clinici di
queste patologie reumatiche sistemiche e la creazione di una
"rete reumatologica regionale" tra specialisti che coinvolga
anche i medici di medicina generale sul territorio. La Campania
si conferma una Regione sempre più all'avanguardia nella
gestione delle malattie reumatiche che colpiscono almeno 5
milioni e mezzo di italiani che spesso aspettano anni per avere
una diagnosi corretta. Secondo la Società Italiana di
Reumatologia infatti i pazienti possono arrivare ad aspettare
circa 7 anni per una diagnosi di Artrite psoriasica, di
Spondilite anchilosante e di Fibromialgia, circa 3 anni per una
diagnosi di Sclerosi Sistemica e circa 2 anni per l'Artrite
Reumatoide. Inoltre, almeno un milione di italiani non sa ancora
di essere malato e non riesce a dare una spiegazione ai dolori
che lo tormentano.
Anche in Campania il ritardo diagnostico è sovrapponibile al
dato italiano, anche se negli ultimi anni c'è stato un sensibile
miglioramento per la sempre maggiore conoscenza delle malattie
reumatiche. È quanto emerge dalle assise organizzate da Enrico
Tirri, direttore dell'Unità Operativa di Reumatologia
dell'Ospedale San Giovanni Bosco e dell'Ospedale del Mare,
docente della Scuola di Specializzazione di Reumatologia
dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e
consigliere nazionale della Società Italiana di Reumatologia.
Le malattie reumatiche si presentano con dolori diffusi e
danni articolari che se non trattati adeguatamente possono
portare il paziente ad invalidità permanente. Inoltre, sin dal
loro
esordio hanno forti ripercussioni sull'umore del paziente che
tende ad isolarsi dalla vita sociale e ad assentarsi dal lavoro.
A differenza di quanto si possa pensare, queste patologie,
soprattutto le malattie reumatiche autoimmuni, colpiscono una
popolazione giovane e nel pieno del percorso lavorativo (30-50
anni). Afferma Enrico Tirri: "Stiamo implementando una
partnership tra la Reumatologia dell' Università della Campania
'Luigi Vanvitelli'', diretta dal prof. Francesco Ciccia, e la
Reumatologia della Queen Mary University di Londra, diretta dal
prof. Costantino Pitzalis , Centri di eccellenza internazionali
per la ricerca in Reumatologia; entrambi saranno tra i relatori
del Congresso. Tra le novità diagnostiche, voglio sottolineare
l'importanza della biopsia sinoviale che è un esame della
sinovia, la membrana che riveste le articolazioni che è colpita
dal processo infiammatorio immunomediato. Una volta individuata
con l'esame istologico della sinovia il tipo di danno articolare
è più facile indirizzare il paziente verso una terapia mirata e
personalizzata, evitando cure inutili, talvolta dispendiose,
riducendo il rischio di tossicità per l'organismo".
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