Impiego dei farmaci biosimilari (medicinali biologici altamente simili a uno già approvato di cui è scaduto il brevetto)per la sostenibilità dei sistemi sanitari: la Regione Campania è tra le prime regioni italiane ad aver esteso la possibilità di prescrizione anche ai clinici specialisti territoriali in ambito reumatologico, in particolare nella cura di malattie croniche autoimmuni ma da operatori e pazienti viene ora chiesto di estendere questo modello di buone pratiche anche in area dermatologica e in gastroenterologia. Per mettere a fuoco i possibili strumenti per migliorare l'accesso alle cure e diminuire il sottotrattamento di patologie ad alto impatto sociale Motore Sanità ha organizzato a Napoli per domani 1 marzo al Centro direzionale, presso l'Holiday Inn (Isola E 6), un focus tecnico e scientifico dedicato alle opportunità, delle terapie con farmaci biosimilari in vari ambiti clinici oggi poco considerati: L'evento si svolge con il contributo non condizionante di Sandoz. L'intento è dimostrare che anche in Dermatologia (basti pensare alla terapia della psoriasi) e la Gastroenteraologia possono trarsi vantaggi in termini di sostenibilità delle cure innovative e della appropriatezza prescrittiva oltre che in termini di aderenza ed esiti alle cure, estendendo l'uso dei biosimilari. L'esigenza di operatori e pazienti è mettere a terra le numerose indicazioni della farmaceutica regionale deliberate negli ultimi 2 anni in una linea guida comune. "I farmaci biosimilari rappresentano una grande opportunità di cure innovative e sostenibili - avverte Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità - in un'epoca in cui l'innovazione, introdotta da una propulsione straordinaria della ricerca, ha reso disponibili in quasi tutte le patologie cure costose ma che cambiano l'aspettativa di vita dei cittadini malati".
Su questo fronte è molto chiara è la posizione dell'ente regolatorio nazionale si AIFA (organo tecnico del ministero della Salute) che nel suo secondo documento "Position Paper sui Farmaci Biosimilari", chiarisce ogni aspetto critico legato all'utilizzo di queste importanti opzioni terapeutiche. La scelta di trattamento rimane una decisione clinica affidata al medico e concordata con il paziente ma è fondamentale promuovere un dialogo costruttivo tra il medico e il paziente sulle scelte terapeutiche a disposizione. Dall'introduzione dei primi biosimilari ad oggi nelle varie regioni vi è stato un allargamento delle popolazioni da trattare ma non in maniera omogenea e non sempre è stata colta l'opportunità con l'uso dei Biosimilari per ottenere risorse aggiuntive dai bilanci in grado di dare accesso rapido all'innovazione. "Motore sanità - conclude Zanon - ritiene, attraverso il monitoraggio di quanto sta accadendo nelle diverse regioni, che sia il momento di aprire un nuovo dialogo su questo aspetto cruciale, condividendo criticità r e buone pratiche".
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