Bohemian Rhapsody, il biopic su Freddie Mercury con Rami Malek, è un film di successo, in testa alla classifica degli incassi per la terza settimana. Diretto da Bryan Singer racconta i Queen e il suo frontman , dalla nascita della band nel 1970 fino al concerto Live Aid del 1985. Su Sky Arte il 16 dicembre alle 21,15 sullo stesso grande musicista (che si chiamava nella realtà Farrokh Bulsara, era uno studente di college indiano-britannico che lavorava ai bagagli all'Aeroporto di Londra-Heathrow prima di entrare nella band), è stato trasmesso il film documentario inedito Freddie Mercury - The Great Pretender, omaggio al più grande commediante del rock, alle sue passioni, alla sua vita, ai suoi affetti e alla sua musica.
Mercury, morto a 45 anni per conseguenze legate all'Aids, è stato un grande animale da palcoscenico capace di dialogare dal palco con milioni di fan come nessuno mai. Tanti grandi live lo hanno visto protagonista (trasmessi recentemente su Sky Arte), come Queen Live at the Rainbow registrato al leggendario Rainbow Theatre di Londra nel 1974; il Queen - Rock Montreal live, o il Queen - A Night at the Opera sui retroscena del popolare album e di alcuni dei più celebri brani della band, a cominciare da Bohemian Rhapsody, fino al memorabile Queen Live at Wembley, di fronte a circa mezzo milione di fan.
L'artista, che fece scalpore negli anni '70 prima per la sua bisessualità, poi per la omosessualità esibita con un corollario di notizie di abuso di droghe e festini orgiastici, è stato e continua ad essere molto amato non solo dal pubblico ma anche dagli stessi artisti: il Freddie Mercury Tribute a un anno dalla scomparsa fu un concerto storico che gli dedicarono gli altri membri della band insieme a molti altri artisti leggendari, dai Metallica a David Bowie.
Della sua travagliata parentesi come solista non si sa molto. Freddie Mercury - The Great Pretender di Rhys Thomas percorre questo lato nascosto. Riscopre l'uomo celato dietro il personaggio sul palco. Lo rendono possibile anche le interviste esclusive e di repertorio ad amici e artisti, da Bryan May a Roger Taylor, dai suoi manager John Reid e Jim "Miami" Beach al suo assistente personale Peter Freestone, e molti altri. Dal Live Aid al fallimento del suo album solista Mr. Bad Guy. Dagli eccessi newyorchesi negli anni '80 al ritrovato successo di Innuendo, il film restituisce un collage di emozioni, ricordi e immagini di un artista al di sopra di ogni stereotipo.
Tra i momenti rari del documentario l'esibizione al Royal Ballet di Londra in cui Freddie Mercury canta una straordinaria versione di Bohemian Rhapsody, la canzone del XX secolo più ascoltata in streaming di oggi, che chiude cantando a testa in giù. O ancora una prova in cui Mercury e Montserrat Caballé duettano facendo vocalizzi mentre preparano le registrazioni del loro singolo.
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