La Ford UK ha chiesto al governo
britannico di Keir Starmer di introdurre degli incentivi per
incoraggiare l'acquisto delle auto elettriche a fronte
"dell'impossibilità", da parte dell'industria automobilistica,
di rispettare i rigidi target di vendita imposti dallo Stato
nell'ambito del piano per l'eliminazione graduale dei veicoli
nuovi a benzina e diesel entro il 2030.
Le dichiarazioni di Lisa Brankin, a capo della filiale
britannica del colosso Usa, secondo cui la linea dell'esecutivo
laburista in questo ambito "semplicemente non funziona", si
inserisce in un ampia polemica sui tagli di personale in arrivo
negli stabilimenti del Regno. La settimana scorsa proprio Ford
aveva annunciato esuberi per 800 posti di lavoro nei prossimi
tre anni, in parte a causa dell'obiettivo di vendita delle auto
elettriche. E ieri Stellantis ha comunicato l'intenzione di
chiudere uno dei suoi due impianti britannici per la produzione
di questo tipo di veicoli: quello dei van a marchio Vauxhall di
Luton, con 1100 posti di lavoro in bilico. Il ministro delle
Attività Produttive Jonathan Reynolds ha promesso una
consultazione in tempi rapidi su come vengono applicati i
target, ma ha ribadito l'impegno del Labour per lo stop alle
nuove auto a benzina e diesel entro il 2030 nell'ambito delle
misure per la transizione green.
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