Mitsubishi sta valutando di non aderire al progetto di fusione tra Nissan e Honda, e piuttosto di rafforzare la cooperazione con le due maggiori aziende.
Lo anticipano fonti a conoscenza del dossier all'agenzia di stampa Kyodo, affermando che la casa auto giapponese - già partner di Nissan - teme di non avere un controllo appropriato della gestione delle operazioni se si dovesse unire alla fusione tramite una holding con i due costruttori più grandi.
"In questa
fase stiamo valutando varie possibilità e non abbiamo ancora
deciso una direzione specifica", ha ribadito Mitsubishi in un
comunicato rilasciato quest'oggi. Alla fine dello scorso anno
Nissan e Honda hanno annunciato che avrebbero avviato trattative
per fondersi sotto una holding entro il 2026, creando
potenzialmente il terzo gruppo automobilistico al mondo.
Mitsubishi ha tempo entro la fine di gennaio per aderire o meno
al progetto. Le due case auto nipponiche, rispettivamente il
secondo e il terzo produttore di auto in Giappone per volumi di
vendita, cercano di competere al meglio con i costruttori di
veicoli elettrici cinesi e statunitensi, in un contesto in
continua evoluzione per il mercato delle vetture ecologiche.
L'obiettivo è di concludere i negoziati nel giugno di
quest'anno. Ciascuna società continuerà a operare con il proprio
marchio all'interno della holding, che sarà quotata in borsa
nell'agosto 2026. Mitsubishi, controllata al 34% da Nissan, è
particolarmente forte nei mercati del Sudest asiatico, tra cui
l'Indonesia e le Filippine.
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