Il governo delle Baleari ha
annunciato una nuova imposta sulle auto non immatricolate
nell'arcipelago e un raddoppio dell'ecotassa di soggiorno per i
turisti in un piano per frenare il turismo di massa, sull'onda
delle proteste dei residenti contro gli "effetti devastanti"
sulla vivibilità dell'arcipelago mediterraneo. "Queste isole
sono arrivate al limite", ha detto l'assessore al turismo, Jaume
Bauza, dell'esecutivo guidato da Marga Prohens, del Partito
Popolare, nell'annunciare oggi le proposte in conferenza stampa.
La nuova tassa sulle auto per i turisti, pensata per gli
oltre 60.000 veicoli in affitto che sbarcano ogni estate sulle
isole, sarà fra i 50 e gli 85 euro, con una tariffa fissa in
entrata e una variabile in uscita, in funzione delle emissioni
del veicolo. E dovranno pagarla anche gli stranieri residenti
nell'arcipelago se l'auto non è stata immatricolata in Spagna Il
ricavato sarà destinato a migliorare il trasporto pubblico
locale e alla costruzione di nuove linee ferroviarie. Fra le
altre misure, un aumento del 50% della ecotassa pagata dai
turisti, fino a 6 euro per notte da marzo a dicembre, che nel
caso dei croceristi passerà dagli attuali 2 euro a 6 euro al
giorno. Il piano prevede anche il divieto totale degli affitti
a uso turistico in alloggi plurifamiliari oltre le licenze
attualmente concesse, che riguardano 90.000 posti letto. I
portali web che annunciano case in affitto avranno l'obbligo di
pubblicare il numero di registro degli alloggi turistici, pena
sanzioni fino a mezzo milione di euro, nei casi più gravi, sia
per chi li commercializza che per i proprietari. L'esecutivo
regionale, che non conta su una maggioranza nel parlamento delle
Baleari, dovrà negoziare le misure con gli altri gruppi
politici. Ma la necessità di frenare i flussi di massa sulle
isole - che a fronte di una popolazione di 1,2 milioni di
abitanti hanno ricevuto lo scorso anno 19,8 milioni di
visitatori - per le proteste che hanno mobilitato l'estate
scorsa decine di migliaia di residenti, è condivisa anche dalle
forze di sinistra nel Parlamento regionale.
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