Esiste ancora una disparità di
trattamento (quella che viene definita gender gap) anche quando
ci si rivolge ad un meccanico per un guasto.
Lo dimostra un'inchiesta realizzata dal mensile Quattroruote
che verrà pubblicata nel fascicolo di maggio.
Partendo da guasti simulati concretamente - un fusibile
bruciato che comanda il motorino dell'alzavetri per lei, un
altro fusibile che governa il tergicristalli per lui - i due
'inviati' della rivista si sono presentati anonimamente nelle
stesse officine a Milano, Torino e Genova.
E dalla valutazione della diagnosi del problema,
dell'intervento effettuato e del prezzo pagato emerge -
evidenzia Quattroruote - un'indubbia e frequente disparità di
trattamento fra i generi, con costi e interventi spesso inutili
e sempre sostenuti dalla cliente donna.
I casi più eclatanti a Milano e Torino. Nel capoluogo
lombardo, lo stesso meccanico ha aiutato l'uomo a risolvere
gratuitamente la situazione d'emergenza (pur facendolo in modo
improvvisato) mentre alla donna sono state imputate oltre due
ore di lavorazione e un costo di 160 euro.
Analoga, l'esperienza a Torino, dove alla guidatrice è stato
presentato un conto di 180 euro per la sostituzione del motorino
elettrico dell'alzavetri - peraltro perfettamente funzionante -
mentre all'uomo è stata offerta un'assistenza più precisa
sull'impianto del tergi per soli 30 euro.
"Impossibile stabilire con certezza se in questi casi ci
fosse dolo, spiega Quattroruote, cioè la volontà di
approfittarsi di un cliente ritenuto debole, meno competente,
oppure se si è trattato, più banalmente di scarsa preparazione".
Dove la malafede è certamente intervenuta - si legge nel
fascicolo di maggio - "è senz'altro nel non assumersi la
responsabilità della propria imperizia e scaricarne il costo sul
cliente".
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