Fissati nuovi limiti alla gravità quantistica, considerata l'anello mancante fra la teoria della relatività generale e la meccanica quantistica e inseguita da decenni dai fisici perché potrebbe essere la teoria unificante in grado di spiegare il comportamento del mondo infinitamente grande e quello dell'infinitamente piccolo. I nuovi dati arrivano dal rivelatore di neutrini Orca che, si trova nei fondali del Mediterraneo al largo di Tolone e che, con il rivelatore Arca al largo delle coste siciliane di Capo Passero costituisce il telescopio sottomarino Km3Net (Kilometer Cube Neutrino Telescope). La ricerca è online sulla piattaforma arXiv e pubblicata sul Journal of Cosmology and Astroparticle Physics (Jcap) dalla collaborazione Km3Net, che comprende centinaia di ricercatori da tutto il mondo.
Non sono stati rilevati segnali previsti dalla gravità quantistica, ma si è studiato l’effetto che questa provocherebbe nella capacità dei neutrini di cambiare identità. Queste oscillazioni dei neutrini fra tre tipi di identità seguono regole precise e avvengono con regolarità, e Km3Net ha cercato nei suoi dati eventuali segnali di rottura di questa regolarità, definiti come 'decoerenza’, che ad oggi non sono stati trovati.
"Rilevare la decoerenza dei neutrini sarebbe una scoperta enorme", osserva Nadja Lessing, dell'Instituto de Física Corpuscular dell'Università di Valencia e fra gli autori dello studio. "Esistono diverse teorie della gravità quantistica che prevedono questo effetto - prosegue - perché sostengono che il neutrino non sia un sistema isolato, ma possa interagire con l'ambiente". Lessing rileva inoltre che "dal punto di vista sperimentale sappiamo che un segnale di questo tipo sarebbe la soppressione delle oscillazioni dei neutrini" e il segnale rilevato indica che "se la gravità quantistica altera le oscillazioni dei neutrini, lo fa con un'intensità inferiore ai limiti di sensibilità attuali." Lo studio ha così fissato dei limiti all'intensità di questo effetto, più stringenti rispetto a quelli stabiliti da precedenti esperimenti e offre indicazioni per orientare le future ricerche.
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