La possibilità che una macchina possa diventare più intelligente di un essere umano è ormai concreta: è quanto sostiene Nello Cristianini, professore di intelligenza artificiale all'Università di Bath, nel suo nuovo libro 'Sovrumano. Oltre i limiti della nostra intelligenza' (il Mulino, 145 pagine, 15 euro).
Dopo 'La scorciatoia' e 'Machina sapiens', 'Sovrumano' è il terzo episodio della trilogia che Cristianini dedica alla nuova era delle macchine pensanti. Il libro si apre con una panoramica sulla cosiddetta intelligenza artificiale specializzata o ristretta, con i primi agenti intelligenti in grado di superare gli umani in un settore specifico: sono programmi come ResNet, AlphaGo e AlphaFold, che sfruttano reti neurali per eseguire compiti particolari come il gioco del Go o la lettura degli esami radiografici.
Cosa ben diversa è l'intelligenza artificiale generale, che invece punta a svolgere tutti i compiti cognitivi degli esseri umani: Cristianini ne parla nella seconda parte del libro, dove racconta la storia dei valutatori di sistemi intelligenti, impegnati a creare test sempre più difficili, e quella degli addestratori, impegnati a preparare macchine (come GPT e Gemini) che li superino.
Nella terza parte del libro l'autore affronta lo scenario più affascinante e temuto che si sta profilando all'orizzonte, quello dell'ipotetica super intelligenza artificiale che potrebbe superare l'intelligenza umana in ogni aspetto cognitivo, dalla creatività alla risoluzione dei problemi. Dal dibattito nel mondo accademico e industriale stanno emergendo due possibili concetti di super IA: una forma che potrebbe superarci nei compiti che svolgiamo in quanto esseri umani, oppure un'IA che potrebbe arrivare a svolgere compiti che la nostra mente non può nemmeno immaginare. "Non esiste alcuna legge fisica o matematica che lo vieti", sostiene Cristianini. "L'unico motivo per cui questo ci sembra impossibile è la nostra innata riluttanza ad accettare questo pensiero".
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