- Fare vino è un atto agricolo: vuol dire prendersi cura del territorio e delle comunità che lo vivono. Con questa premessa la guida Slow Wine 2023, presentata al Blue Note di Milano nella tredicesima edizione, vuole dare voce ai viticoltori buoni puliti e giusti, e illustra il loro lavoro con una maxi degustazione con 1500 etichette da tutta la Penisola. "Raccontiamo l'Italia del vino - hanno precisato i curatori grazie ai 200 collaboratori che ci permettono di mappare tutta la Penisola e soprattutto di scoprire nuove aziende in sintonia con la filosofia Slow Food: sono 110 su 1957 le novità che abbiamo inserito in questa 13esima edizione.
Grazie a 379 video accessibili con QR Code diamo la possibilità ai nostri lettori di provare l'esperienza di visita dei collaboratori. Filmati che testimoniano il tema principe di quest'anno: il cambiamento climatico e la siccità, cui i viticoltori hanno risposto mettendo in campo la propria esperienza in ordine sparso. Ma non è possibile affidare questa sfida così importante ai produttori, per questo vogliamo fare un appello alle istituzioni affinché sostengano la ricerca scientifica per trovare soluzioni e tecnologie su questi fronti".
Nella guida 2023, oltre il 56% delle aziende sono bio a testimoniare non solo una grande consapevolezza dei vignaioli ma anche che il vino bio è buono e si può fare, una intuizione della prima ora della guida con un trend in crescita confermato in queste 13 edizioni. Mentre i Vini quotidiani, cioè quelle etichette di altissima qualità che hanno un ottimo rapporto qualità prezzo, "a causa dell'aumento dei costi lungo tutta la filiera questi vini diventano sempre di meno - ha sottolineato Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e responsabile della Slow Wine Coalition -.Vorrei chiudere ringraziando Fabio Giavedoni, che fino all'anno scorso è stato mio fratello di guida, curando insieme a me il volume. Mentre oggi al mio fianco ci sono i vice curatori Paolo Camozzi, Jonathan Gebser, Federica Randazzo e Gabriele Rosso". "Nella guida di quest'anno abbiamo ritrovato il tema della rigenerazione, affrontato nelle scorse settimane a Torino durante l'ultima edizione di Terra Madre. Lo ritroviamo grazie ai tanti vignaioli che lavorano la propria terra a 360 gradi, con una visione multifunzionale e moderna dell'azienda" ha sottolineato Federico Varazi, vice presidente Slow Food Italia.
Durante la presentazione sono stati consegnati i tre Premi Slow Wine: Il Premio al giovane vignaiolo è stato consegnato a Gloria Mayr, della cantina Nusserhof - Heinrich Mayr di Bolzano (Alto Adige). Il Premio per la viticoltura sostenibile è stato assegnato alla Cantina Possa, di Rio Maggiore (Liguria). Il premio alla carriera è stato consegnato a Emidio Pepe della cantina omonima, di Torano Nuovo (Abruzzo).
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