(di Ida Bini)
Le maschere di Venezia, i carri
allegorici di Viareggio, le arance di Ivrea, i cavalieri
mascherati sardi e le sfilate di Fano e Putignano appartengono
alle classiche feste carnevalesche che impazzano in queste
settimane nel nostro Paese. Ma esistono, ovunque in Italia,
tantissime celebrazioni altrettanto belle e sorprendenti che
pochi conoscono e che appartengono al patrimonio folcoristico
locale. Ecco una selezione di feste di Carnevale insolite,
legate al territorio.
Gli abitanti della valle del Gran San Bernardo organizzano a
Etroubles il Carnevale della Coumba-Freide (quest'anno il 27 e
il 28 febbraio) con maschere originali - landzette - che
rievocano il passaggio dei soldati al seguito di Napoleone nel
maggio del 1800. I costumi colorati e i cappelli, che ricordano
le uniformi napoleoniche, sono confezionati a mano, adorni di
perline e paillette che, riflettendo la luce, allontanano le
forze maligne. Il volto è coperto da una maschera di legno, in
mano tengono una coda di cavallo e in vita hanno una cintura con
un campanello, tutti strumenti simbolici per scacciare gli
spiriti avversi.
A Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, Lo Camentran è il
Carnevale che, quest'anno dall'1 all'8 marzo, celebra l'arrivo
della Quaresima con colori, suoni e sapori. Maschere storiche,
come il Vioù e la Viéille, salutano con il suono dei campanacci,
mentre il profumo della zuppa di fontina, salsicce e pane nero
invita tutti a fermarsi e assaporare la cucina locale. La
maschera Lé Beuffon percorre le frazioni di Courmayeur tra
balli, suoni e colori che culminano con la festa in piazza Abbé
Henry.
Il 4 marzo a Vho, frazione di Tortona, si svolge un Carnevale
davvero insolito dove protagonisti sono i burattini storici
dell'atelier Sarina di Tortona in una festa che risale al
Settecento. Le sagome dei più iconici burattini dell'atelier
vengono riprodotte lungo le strade del borgo, in un percorso in
cui si trovano laboratori aperti anche ai più piccoli che
possono scoprire e imparare i segreti del teatro di animazione.
Il Carnevale di Madonna di Campiglio, dal 2 al 7 marzo, è una
fiaba ambientata ai tempi della Corte Asburgica e della
principessa Sissi; carrozze, dame e ussari a cavallo, ufficiali
in alta uniforme e i dolci della pasticceria viennese sono i
protagonisti di questa tradizione. Culmine della festa è il
ballo in maschera nel salone Hofer del Grand Hotel Des Alpes, in
ricordo dei soggiorni della principessa Sissi nella località
trentina.
A Sauris, in provincia di Udine, il primo marzo si celebra la
notte delle lanterne, quando un lungo corteo di maschere in
legno attraversa le strade del borgo dolomitico e, al lume delle
lanterne, si inoltra nel bosco ricoperto di neve, accompagnato
da musica e vin brulé. Protagoniste del corteo sono le maschere
di Rölar, il diavolo con la faccia annerita dalla fuliggine e
con sonagli legati attorno alla vita, e di Kheirar che con una
scopa spazza l'inverno e annuncia l'arrivo della buona stagione.
Risale al tardo Medioevo la festa carnevalesca di Verona, il
'Bacanal del gnoco': dal 27 febbraio la tradizione coinvolge
tutti con balli in maschera, sfilate di carri allegorici, la
'gran gnoccolada' e la cavalcata di Tomaso Da Vico, ideatore del
rito, in sella a un asino. La leggenda racconta che nel 1531
dopo una terribile carestia il medico Tommaso Da Vico lasciò nel
suo testamento l'obbligo di distribuire viveri alla popolazione
del quartiere di San Zeno.
Dal 28 febbraio al 2 marzo il centro storico di Ferrara ospita
il Carnevale degli Este, tra feste da ballo, tornei
cavallereschi e banchetti. Lo spirito delle celebrazioni,
dedicate quest'anno a Pietro Bembo per ricordare i 500 anni
della pubblicazione delle sue 'Prose della volgar lingua',
ripropone i fasti rinascimentali della corte di dame, cavalieri
e giullari all'epoca della famiglia d'Este che trasformò Ferrara
in un centro di grande prestigio artistico e culturale. Durante
il Carnevale si aprono i palazzi storici, le sale del castello e
del municipio per partecipare a balli in maschera,
rappresentazioni teatrali e concerti.
La musica è protagonista del Carnevale di Palma Campania, dal 22
febbraio al 4 marzo, con l'esibizione e la sfida di gruppi
folcloristici secondo un'antica tradizione partenopea. Due bande
gareggiano proponendo una canzone originale del repertorio
popolare, rigorosamente in dialetto. La competizione è
accompagnata dalla sfilata delle maschere, dalla marcia delle
quadriglie e dal corteo di martedì grasso, quando le due squadre
suonano e sfilano in costume per le vie del centro storico.
Il borgo medievale di Satriano di Lucania, in provincia di
Potenza, celebra antichi riti del bosco: il suo Carnevale è
infatti soprannominato la 'foresta che cammina' dove, secondo
un'antica tradizione, gli uomini - i rumita - si travestono da
alberi e sfilano per le strade, quest'anno l'1 e 2 marzo.
Bussano alle porte delle abitazioni con il fruscio, un bastone
che ha in cima un ramo di pungitopo, e ricevono doni di buon
auspicio. Partecipano alla manifestazione anche carri allegorici
tra musica, spettacoli teatrali e la Zita, tradizione popolare
in cui gli uomini si vestono da donne e viceversa in uno scambio
di ruoli. In provincia di Matera, il borgo di Aliano festeggia
invece con le maschere cornute che rievocano creature demoniache
e goffe, il cui carattere minaccioso è mitigato dai colorati
cappelli e dal suono delle fisarmoniche.
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