Trentacinquenne di Lugo di Romagna e
star internazionale dell'opera lirica, dopo essersi esibito nei
maggiori teatri del mondo con i più grandi direttori del
repertorio barocco, il controtenore Carlo Vistoli terrà un
recital al Teatro Rossini della sua città natale il 24 novembre
alle 20.30, penultimo appuntamento del festival "Rossini Open".
Al suo fianco il pianista forlivese Filippo Pantieri, una
locandina espressamente pensata per "Rossini Open" in cui poter
far rifulgere al meglio le caratteristiche della sua voce
seducente di controtenore, attingendo dal vasto repertorio che
fu spesso appannaggio degli evirati cantori.
Si va da tre arie di Händel dalle opere Rinaldo e Alcina, a
due di Vivaldi (da Giustino e L'olimpiade), poi due arie di
Mozart (la rarissima "Io ti lascio a questo addio" per l'opera
Arsace di Michele Mortellari e "Venga pur, minacci e frema" da
Mitridate), la celebre "Che farà senza Euridice" dall'Orfeo ed
Euridice di Gluck, fino a "Di tanti palpiti" dal Tancredi di
Rossini. "Con il mio primo maestro Fabrizio Facchini, purtroppo
scomparso due anni fa, avevo esplorato la mia voce da tenore -
confessa Vistoli - ma sentivo che c'era un tetto oltre il quale
andavo con fatica. Mi risultava più comodo il falsetto, anche se
allora era ancora del tutto incolto, e la mia passione del tempo
(quando cioè avevo vent'anni) per il repertorio barocco mi aveva
portato a scoprire alcuni importanti controtenori come David
Daniels, Andreas Scholl e altri che mi avevano impressionato per
i loro virtuosismi. Per curiosità - prosegue l'artista - avendo
come riferimento queste voci, avevo chiesto al mio insegnante di
provare qualche aria, per poi esplorare seriamente questa
vocalità, che ho costruito nota per nota. Ho una predilezione
per una vocalità brunita, calda, avvolgente, carnosa, con un
colore maschile ben evidente".
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