Tra i più celebri direttori d'orchestra del mondo, Myung-Whun Chung torna a Ferrara Musica per la seconda volta nella sua ormai lunga carriera, dopo ben 27 anni dal suo primo concerto nella città estense: il 17 febbraio alle 20,30 il maestro sudcoreano sarà al Teatro Comunale "Claudio Abbado" alla guida dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (assente a Ferrara dalla stagione 2007/2008), della quale è stato direttore principale dal 1997 al 2005.
Il programma, dedicato al grande repertorio del periodo tardo romantico, comprende la Terza e la Quarta Sinfonia di Joahnnes Brahms. Myung-Whun Chung debuttò a 7 anni al pianoforte con la Seoul Philharmonic e a 21 anni vinse il Premio Ciajkovskij. Nel 1979 diventò assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic. Ha diretto le principali orchestre internazionali nelle più importanti sale da concerto. L'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, promuovendo prime esecuzioni di importanti capolavori del Novecento. Dal 1908 a oggi è stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Strauss, Stravinsky, Toscanini, Furtwängler, De Sabata, Solti, Karajan, Abbado e Kirill Petrenko. Dal 2005 Sir Antonio Pappano ne è il direttore musicale. Brahms compose la Sinfonia N. 3 in fa maggiore Op. 90 nel 1883, quasi sei anni dopo il completamento della Seconda. Opera composita, ricca di idee poetiche e di grande varietà di sfumature musicali, fu tenuta a battesimo da Hans Richter con i Wiener Philharmoniker.
Nella seconda parte della serata verrà proposta la Sinfonia N. 4 in mi minore Op. 98, composta fra 1884 e 1885. La prima esecuzione, il 25 ottobre 1885 con l'orchestra della Cappella ducale di Meiningen diretta dallo stesso Brahms, fu un successo notevole, confermato nella tournée successiva diretta da Bülow in Germania e Olanda. Il compositore tedesco concepì i suoi lavori sinfonici, e quest'ultimo in particolare, come punto di arrivo di un lungo cammino di ricerca e di indagine sull'orchestra, in cui giunse a rielaborare echi beethoveniani, richiami al folklore e tecniche compositive sviluppate dalla riflessione sulle forme antiche.
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