In occasione del ventennale della
morte di Fabrizio De André, avvenuta nel 1999, e del
settantesimo anniversario della traduzione dell'Antologia di
Spoon River di Edgar Lee Master a cura di Fernanda Pivano (che
fu condannata dal regime fascista, per il sentimento libertario
che si respirava nell'opera), il Teatro Sacco di Savona e il
Teatro Il Sipario Strappato di Arenzano, allestirono lo
spettacolo "La collina di Spoon River e le canzoni di Fabrizio
De André", riscuotendo un grandissimo successo. Quella
produzione viene ora ripresa, come appuntamento fuori
cartellone, il 18 febbraio prossimo alle 21 all'ITC Teatro di
San Lazzaro di Savena, appena fuori Bologna.
Nello spettacolo si alternano, tra i numerosi personaggi che
popolano l'Antologia di Lee Masters, quelli più significativi
che hanno suggestionato l'opera musicale di De André, rendendo
più comprensibile il dialogo tra canzone e poesia. L'opera è una
raccolta di poesie in forma di epitaffio, che raccontano la vita
delle persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino
immaginario della provincia americana. Il cantautore genovese
Fabrizio De André lesse Spoon River a diciotto anni, ritrovando
se stesso in alcuni personaggi, ne scelse nove dall'intera
raccolta e, con la collaborazione di Giuseppe Bentivoglio e
Nicola Piovani, rielaborò i testi, scrisse le musiche e le
raccolse nell'album "Non al denaro non all'amore né al cielo".
In una scena asciutta caratterizzata da un baule colmo di
antichi oggetti di uso comune, scorrono proprio i personaggi che
hanno ispirato il cantautore, evocati dagli attori Antonio
Carlucci, Sara Damonte, Antonella Margapoti e Manuela Salviati e
sottolineati dai musicisti che interpreteranno i testi di Faber,
accompagnandosi con i loro strumenti. L'adattamento e la regia
sono firmati da Lazzaro Calcagno.
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