"Egregi Giudici della Corte
Europea per i Diritti dell'Uomo, mi rivolgo a voi per esprimere
la mia profonda preoccupazione riguardo alla politica del
Governo italiano in materia di riconoscimento dei bambini nati
da maternità surrogata all'estero". Comincia così la lettera che
la sindaca di San Lazzaro di Savena Isabella Conti ha deciso di
inviare a Strasburgo. Nel testo, di cui l'ANSA prende visione,
la sindaca scrive che il Governo utilizza la sentenza della
Cassazione del 30/12/22 "per imporre decisioni politiche
esautorando il Parlamento del suo ruolo", creando "una
incertezza giuridica relativa all'identità sociale dei minori".
Conti è stata una delle prime sindache a decidere di
continuare a trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali,
nonostante la direttiva del governo Meloni che lo vieta. Oggi
pomeriggio era in piazza Maggiore a Bologna, alla manifestazione
delle Famiglie Arcobaleno.
Nella missiva la prima cittadina cita una sentenza, la n.
58817 del 2 novembre 2022 con cui la terza sezione della Corte
Edu si è espressa in merito ad un ricorso avanzato da due
cittadini svizzeri e dal loro figlio nato attraverso Gpa, poiché
rappresenta - parole della Corte - "un'importante questione di
interesse generale per gli Stati che non hanno adottato leggi
che consentono il riconoscimento del legame di filiazione".
Conti sottolinea come "l'attuale Parlamento potrebbe approvare",
una legge ad hoc per vietare o limitare l'iscrizione "ma
scientificamente evita di farlo poiché tale decisione sarebbe
sanzionabile in quanto contraria all'art.8 della Convenzione
Europea dei Diritti dell'uomo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA