Da Dante Alighieri a Pietro Nenni, da Guido d'Arezzo, inventore del pentagramma musicale, allo Stadio Dall'Ara di Bologna. E ancora, da Carducci a Marconi, senza dimenticare "8 e ½" di Fellini e i successi delle Ferrari, Giovannino Guareschi, papà di Don Camillo e Peppone, Giuseppe Verdi e Milva, la 'pantera di Goro'.
L'Emilia-Romagna si racconta attraverso 500 francobolli grazie a "Regione Emilia-Romagna: una passeggiata filatelica", mostra inaugurata nei locali dell'Assemblea legislativa a Bologna e realizzata da Alessandro Fabbri, presidente del Circolo culturale filatelico numismatico ferrarese.
L'esposizione è una raccolta approfondita di tutti i francobolli dedicati o in qualche modo collegabili alla regione dall'Unità d'Italia a oggi. E' stata realizzata anche una pubblicazione che si pone come seconda edizione aggiornata di "Emilia-Romagna una Regione con i dentelli", realizzata sempre dall'Assemblea legislativa, da Fabbri e dal Circolo ferrarese.
Sono molti i francobolli che, in modo diretto o indiretto, rimandano all'Emilia-Romagna, a fatti, avvenimenti e personaggi che la riguardano. A volte il riferimento è diretto, come nel caso dell'insurrezione di Bologna del 1848 (francobollo emesso nel centenario del Risorgimento), o di artisti come Guido Reni o Giorgio Morandi. A volte, al contrario, va cercato, come nel caso della celebrazione dei martiri di Kindu, in Congo: i comandanti dei due aerei che - atterrati a Kindu l'11 novembre 1961 per portare rifornimenti alle truppe Onu -trovarono la morte insieme ai loro equipaggi erano di Bologna e di Mirabello (Ferrara).
"Il francobollo - scrive Fabbri nell'introduzione al volume - è il mezzo figurativo più stringato e concentrato di propaganda, quasi un manifesto murale ridotto ai minimi termini, dal quale il substrato sociale e politico il più delle volte si rivela con estrema chiarezza e completezza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA