Il Museo Ottocento Bologna esporrà al pubblico il 6 settembre il dipinto Giovinezza (1922) di Emma Bonazzi (1881-1959), prestato nei mesi scorsi al Mart di Rovereto in occasione della mostra Klimt e l'arte italiana.
Insieme all'opera verranno presentate tre nuove acquisizioni dell'artista, che saranno raccontate attraverso una serie di visite guidate su prenotazione: si tratta di tre raffinate scatoline che Bonazzi realizzò negli anni Trenta per la "Perugina", di cui fu a lungo direttrice artistica. Da settembre le opere andranno ad arricchire le Collezioni del Museo e saranno visibili in maniera permanente all'interno del percorso espositivo.
Emma Bonazzi fu attiva come pittrice, illustratrice e disegnatrice di cartelloni pubblicitari. Esponente di spicco del movimento secessionista e in particolare del Decò bolognese, fin dagli esordi fu sensibilmente influenzata dallo stile di Klimt e di Schiele, ma anche dalla maniera del pittore e ceramista Liberty Galileo Chini.
Il Museo, aperto nell'aprile scorso, è composto da 12 sezioni espositive e presenta una collezione permanente divisa per nuclei tematici, tra dipinti a olio, acquerelli, disegni e bozzetti, tracciando una linea che tocca le principali correnti stilistiche del "secolo lungo" visto dagli artisti dell'area bolognese.
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