Nel giorno del 79/o anniversario dell'eccidio di Monte Sole, una delle più sanguinose stragi di civili della Seconda Guerra Mondiale, si alza la polemica per i fondi destinati al mantenimento e alla cura del Sacrario di Marzabotto. Dal palco montato nella cittadina del Bolognese, davanti all'Arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Zuppi e al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi ha raccontato di un taglio consistente ai finanziamenti da parte del ministero della Difesa. Una sforbiciata, ha scandito, dei "due terzi" rispetto al passato. Che da Roma, invece, rispediscono al mittente. "Nell'ansia della sinistra di 'dimostrare' che pericolosi 'fascisti' sono al potere in Italia - ha osservato in un post il ministro della Difesa, Guido Crosetto - scopro che il sindaco del Pd di Marzabotto prima si dimentica di chiedere i fondi per il Sacrario. Poi li chiede in ritardo. Poi urla che li abbiamo tagliati. I fondi ci sono e ci saranno". Parole cui hanno fatto eco quelle dello stesso ministero che si è detto "stupito per le pretestuose polemiche odierne" sul taglio dei fondi, definito "nulla di più falso, sbagliato e mendace". A giudizio del dicastero della Difesa, "il Comune avrebbe dovuto avanzare la richiesta del proprio contributo entro il mese di maggio, ma la richiesta è giunta agli uffici preposti solo nel mese di agosto" Ad ogni modo, viene precisato, alla sindaca di Marzabotto era "già stato comunicato che nel 2024, non appena pervenuti nuovi fondi, si sarebbe provveduto a rivalutare il contributo in maniera adeguata rispetto a quanto già preventivato nel 2023". Rivolgendosi alla platea di Marzabotto, salita come ogni anno sull'appennino emiliano per fare memoria di una strage che si consumò tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 in diverse localita' - S.Martino Caprara, Casaglia, S.Giovanni di Sotto, Cerpiano, Creda, Salvaro, Sperticano - appartenenti ai comuni di Monzuno, Grizzana e Marzabotto, la sindaca Cuppi ha parlato di una riduzione "dei due terzi" annunciata con "una comunicazione asettica" su un'impossibilità di erogare fondi n considerazione "delle attuali dotazioni finanziarie". Uno sfregio, "perché quel Sacrario - ha aggiunto - è così prezioso che non permetteremo mai di lasciarlo chiuso o incustodito". Sulla vicenda non sono mancate le considerazioni del presidente dell'Emilia-Romagna che, in un post intitolato "La Memoria non è questione contabile" ha definito il presunto taglio una "decisione sbagliata e inaccettabile". Di fatto, "un'offesa alle vittime stesse e ai sopravvissuti, ai volontari che vi lavorano, alla sua comunità, alla nostra regione e all'Italia. Il Governo rimedi a questa assurdità". A dare sostegno alla sindaca Cuppi, anche il deputato bolognese del Pd, Andrea De Maria che ha detto di volere presentare "una interrogazione parlamentare per chiedere di ripristinare il finanziamento" e Igor Taruffi, responsabile Organizzazione della Segreteria nazionale del Pd che ha parlato di "una scelta che non ha precedenti, semplicemente inaccettabile e per certi aspetti anche preoccupante".
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