I Folk Songs di Luciano Berio,
ciclo di canzoni che il compositore ligure scrisse nel 1964 "per
rendere omaggio all'intelligenza vocale di Cathy Berberian"
(mezzosoprano americana, figura di spicco della musica
contemporanea a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta e
moglie dello stesso Berio dal 1950 al 1964), a Bologna sono
stati eseguiti con una certa regolarità: le interpretazioni più
significative risalgono al 1993 al Teatro Comunale con lo stesso
Berio sul podio dell'Orchestra della Toscana e la voce di Monica
Bacelli, Luisa Castellani, Adria Mortari e Ute Lemper, e poi nel
2001 al Bologna Festival con l'Orchestra Filarmonica di Oslo
diretta da Mariss Jansons col mezzosoprano Charlotte Hellekant.
Quei brani tornano ora eseguiti dall'Orchestra del Teatro
Comunale di Bologna, il 7 dicembre alle 20.30 all'Auditorium
Manzoni, con la bacchetta di Oksana Lyniv e la voce del
mezzosoprano spagnolo Anna Brull. Ai Folk Songs, Oksana Lyniv
accosta un altro brano del Novecento che, anche se in modo
diverso, guarda alla tradizione musicale popolare, il Concerto
per Orchestra che l'ungherese Bela Bartok scrisse nel 1943
mentre si trovava negli Stati Uniti, dove era fuggito a causa
del Nazismo. Tra i pionieri dell'etnomusicologia, Bartok non
mancò di mescolare nel lavoro materiale del folklore magiaro e
musiche popolari che aveva scoperto in altre aree geografiche.
La locandina della serata bolognese si aprirà invece con una
pagina di oggi in prima esecuzione assoluta,
"In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini" per
trio e orchestra d'archi del compositore ucraino Yuri Laniuk.
Sessantaseienne originario di Leopoli, violoncellista e
professore di violoncello e composizione all'Accademia Nazionale
di Musica "Lysenko", Laniuk ha scritto questo nuovo lavoro
intitolandolo come il quarto versetto, capitolo primo, del
Vangelo secondo Giovanni. Come solisti sono impegnate tre prime
parti dell'Orchestra del Comunale: il violino di spalla Paolo
Mancini, la prima viola Enrico Celestino e il primo violoncello
Francesco Maria Parazzoli. Proponendo questo brano, Lyniv
prosegue il progetto di far conoscere in Europa la musica
ucraina e i suoi autori più meritevoli.
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