Nel 1993 Sebastião Salgado inizia il suo viaggio fotografico nella galassia delle migrazioni: in sei anni il reporter brasiliano ha percorso quattro continenti con opere che catturano partenze e approdi, campi profughi dove milioni di persone vivono un destino incerto. Da allora la mappa del mondo appare cambiata, ma l'esodo di intere popolazioni è quanto mai attuale e le condizioni di profughi o migranti rappresentano uno scenario che assume dimensioni sempre più globali.
In occasione del Festival delle culture, le fotografie di Salgado saranno dal 22 marzo al 2 giugno al Mar-Museo d'Arte della città di Ravenna in una mostra - Exodus-Umanità in cammino, a cura da Lélia Wanick Salgado - organizzata dal Comune, in collaborazione con Contrasto e che rientra negli eventi del Festival delle Culture in programma a Ravenna dal 12 marzo al 20 luglio. Sarà simbolicamente inaugurata il 21 marzo, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale, e attraverso 180 foto si comporrà di varie sezioni a carattere geo-politico.
'Migranti e profughi: l'istinto di sopravvivenza' tratta le motivazioni che accomunano i profughi: la povertà e la violenza, il sogno di una vita migliore, la speranza. 'La tragedia africana: un continente alla deriva' si concentra sul trauma della sofferenza e disperazione di popoli profondamente segnati dalla povertà, dalla fame, dalla corruzione, dal dispotismo e dalla guerra. 'L'America latina: esodo rurale, disordine urbano' racconta una parte del mondo segnata dalla migrazione di decine di milioni di contadini, spinti dalla povertà, verso le aree urbane come Città del Messico e San Paolo, circondate da baraccopoli, dove persino la vita privilegiata è assediata dalla violenza. 'Asia: il nuovo volto urbano del mondo' si concentra sull'esodo di massa dalla povertà rurale alla creazione di megalopoli in cui i migranti vivono in condizioni precarie, pur credendo di aver fatto un passo verso una vita migliore. Una sala è dedicata ai ritratti di bambini, rappresentativi di altre decine di milioni che si possono incontrare nelle baraccopoli, nei campi profughi e negli insediamenti rurali di America Latina, Africa, Asia ed Europa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA