Sarà ambientata tra fine Ottocento
e primi Novecento, proprio i tempi di Puccini, in una sorta di
deserto sempre occupato da oggetti differenti, la Manon Lescaut
con cui il Teatro Comunale di Bologna inaugura la stagione
lirica, nel centenario della scomparsa del compositore lucchese.
La nuova produzione, appositamente pensata per il Comunale
Nouveau, sarà in scena dal 26 gennaio (anche in diretta su Rai
Radio3) con repliche fino al 31 nella nuova realizzazione
scenica di Leo Muscato, al debutto nel teatro bolognese.
"Quelli pensati da Giacomo Puccini per Manon sono personaggi
border line - spiega Muscato alla presentazione del progetto - a
cui brucia la terra sotto ai piedi, fuggono sempre da qualcosa:
le prime due volte Manon sceglie di fuggire, una terza è
costretta, la quarta volta cerca di fuggire dalla morte, senza
riuscirci".
Oksana Lyniv, sul podio dell'Orchestra e del Coro (preparato
da Gea Garatti Ansini) bolognesi, è al suo sesto titolo
pucciniano, ma alla prima Manon. "La partitura di Manon è un
miracolo: - dice l'artista ucraina, direttrice musicale del Tcbo
- in essa il giovane Puccini guarda già all'Europa. Vi si
scorgono più volte atmosfere ed echi wagneriani dal Tristano, ma
anche dai Meistersinger von Nürnberg, l'opera a cui Puccini
stava lavorando per una riduzione da darsi al Teatro alla
Scala". Col consueto entusiasmo a cui ha ormai abituato il
pubblico bolognese, Oksana Lyniv mostra vari materiali storici
sui quali si è documentata ed ha approfondito anche il contesto
della composizione, aggiungendo che in Manon sono contenute
citazioni dalle prime opere giovanili di Puccini mentre, in
nuce, vi si scorge il compositore dei futuri grandi capolavori.
A Bologna la protagonista sarà il soprano Erika Grimaldi,
affiancata dal tenore Luciano Ganci (Des Grieux) e dal baritono
Claudio Sgura (Lescaut). Nelle recite del 27 e 31 gennaio questi
tre personaggi saranno invece interpretati da Lana Kos, Roberto
Aronica e Gustavo Castillo. Anche se mancava dal 2002, nei
cartelloni bolognesi Manon Lescaut è un titolo abbastanza
frequentato già a partire dal 4 novembre del 1893, pochi mesi
dopo la prima rappresentazione assoluta al Teatro Regio di
Torino.
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