Dalle Alpi agli Appennini nevica
sempre meno: il campanello d'allarme - secondo il rapporto
Nevediversa 2025 di Legambiente - arriva dal numero degli
impianti dismessi ad alta quota, ma anche dall'aumento dei
bacini di innevamento artificiale per "fabbricare" la neve. In
Italia secondo il dossier sono 265 le strutture legate agli sci
non più funzionanti e di queste 15 sono in Emilia-Romagna. Il
dato nazionale è raddoppiato rispetto al 2020 quando ne erano
stati censiti 132.
In regione nessuno degli impianti dismessi risulta
smantellato o recuperato a diverso uso, 10 risultano
temporaneamente chiusi, mentre otto sono aperti a singhiozzo.
Altri 34 impianti sono aperti "solo grazie a importanti
sovvenzioni pubbliche". Questi sono impianti che Legambiente
definisce "sottoposti ad 'accanimenti terapeutici'".
L'Emilia-Romagna per questi ultimi è terza come numero in
Italia, dietro a Lombardia (59) e Abruzzo (47).
A pesare sulla fotografia scattata da Nevediversa 2025 è la
crisi climatica. "Il presidente della Regione Michele de Pascale
nel suo tour di rilancio del turismo in Appennino ha parlato
saggiamente di un turismo che deve essere presente tutto l'anno,
della necessità di rendere attrattiva la nostra montagna anche
in altre stagioni oltre quella invernale, per riportare prima di
tutti gli emiliani sugli appennini, e in seconda battuta anche i
turisti stranieri - commenta Davide Ferraresi, presidente di
Legambiente regionale - Alla luce dei dati emersi, è evidente
che gli investimenti in progetti che hanno come base il turismo
invernale dello sci, come la modifica degli impianti del Corno
alle Scale per un costo di oltre 7 milioni di euro o la recente
inaugurazione del tapis roulant da 565 mila, sono fuori contesto
rispetto al nuovo scenario meteoclimatico. Non è sufficiente un
solo anno di buone nevicate per rilanciare località dove si è
persa ricettività e attrattività. Serve invece un cambio di
rotta deciso da parte della Regione a favore della promozione
del nostro Appennino per un turismo che duri tutto l'anno,
stanziando risorse per la creazione di nuovi prodotti turistici
sostenibili e al passo con i tempi".
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