BOLOGNA, 18 MAR - Presidio di una trentina di giovani di Extinction Rebellion, con striscioni e bandiere, davanti al Tribunale di Bologna mentre dentro al palazzo di giustizia è stata discussa l'opposizione alla richiesta di archiviazione della denuncia presentata da una attivista su presunti abusi subiti in Questura durante una perquisizione, il 9 luglio, al termine di una iniziativa di protesta in occasione del G7 Scienza, che si svolgeva in città in quei giorni. Il Gip Letizio Magliaro si è riservato sulla decisione.
La ragazza era stata fermata nel corso della protesta durante la quale gli attivisti avevano esposto uno striscione sulla Torre dell'Orologio. Aveva denunciato che, portata in Questura, era stata fatta spogliare e piegare in un bagno sporco. La pm Francesca Rago ha concluso che la poliziotta, indagata per perquisizione arbitraria, non era a conoscenza dei motivi per cui l'attivista era stata portata in Questura e ha svolto gli atti con le modalità previste, senza eccedere i limiti delle proprie attribuzioni. Alla luce di quanto descritto dalla stessa giovane, secondo la pm non ci sarebbero stati neppure comportamenti lesivi della dignità o del pudore della persona perquisita.
Contro la richiesta di archiviazione ha presentato opposizione il legale dell'attivista, avvocato Ettore Grenci, chiedendo al giudice di disporre l'imputazione coatta. Secondo la difesa, infatti, dagli atti emerge invece che all'agente era stato ordinato di perquisire per ricercare materiali di propaganda, quindi non può essere vero che non sapeva cosa stesse facendo. La decisione del giudice verrà comunicata nelle prossime settimane.
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