Un primo bando sulle
delocalizzazioni più urgenti e un secondo bando per gli altri
casi. E' su questo che si sta lavorando in Emilia-Romagna
insieme alla struttura commissariale per la ricostruzione post
alluvione, così da arrivare il prima possibile all'emanazione
dell'ordinanza.
"Se continuiamo a collezionare tutte le casistiche possibili
probabilmente non ne usciremo mai - ha detto il presidente
Michele de Pascale a margine di una conferenza stampa in Regione
- Parlando anche ieri con l'ingegner Curcio, si può fare un
primo bando sulle delocalizzazioni che affronti i casi più
gravi, dov'è evidente che l'unica possibilità sia la
delocalizzazione, poi magari in futuro prevedere anche un
secondo bando per altri casi. Se aspettiamo che tutto sia
perfetto, non procederemo mai, quindi stiamo provando a definire
l'ordinanza il prima possibile", ha ribadito.
Le delocalizzazioni dovrebbero riguardare prima "le case che
sono state distrutte - sottolinea il presidente - e le case che
sono proprio dentro l'argine e non hanno condizioni di
agibilità". Per quanto riguarda l'ammontare degli indennizzi, la
Regione ribadisce che 1800 euro al metro quadro, come era stato
previsto nella prima bozza quando ancora il commissario era il
generale Figliuolo, non sono sufficienti.
"C'è un problema nella norma - spiega de Pascale - secondo la
quale l'indennizzo non può essere superiore a quello che
servirebbe per ristrutturare. Adesso ci stiamo lavorando, per
noi il massimale deve essere più alto. Non stiamo parlando di
speculazione, stiamo parlando di gente disperata che non è
ancora riuscita in alcuni casi a ristrutturare la casa dopo 2
anni dagli eventi che l'hanno colpita". L'obiettivo è "arrivare
a una cifra che poi consenta veramente la delocalizzazione"; in
altre parole, che non sia troppo bassa, correndo il rischio di
stanziarla "ma poi nessuno la utilizza e non abbiamo risolto il
problema".
Nessun obbligo a delocalizzare, altrimenti si parlerebbe di
"esproprio", prosegue de Pascale. In alcune emergenze, è stato
previsto che per chi non coglie "l'opportunità della
delocalizzazione la "pena" può essere quella di non poter
accedere in futuro a indennizzi, ma bisogna vedere se
l'ordinanza la contemplerà".
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