A un anno di distanza da quanto
accaduto nella centrale idroelettrica di Bargi "in cui sette
nostri compagni, sette persone che vivevano nel nostro Paese,
hanno perso la vita nella vallata di Suviana, ancora non abbiamo
la verità su quello che è successo. Credo che oggi sia una
giornata che dobbiamo dedicare a un rafforzamento delle misure
per la sicurezza sui luoghi di lavoro ma dobbiamo anche
aggiungere una richiesta forte di verità e di giustizia su tutte
le stragi nei luoghi di lavoro del nostro Paese e nel nostro
territorio". Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, in un
passaggio del suo intervento alla celebrazione del Primo Maggio
organizzate da Cgil Cisl e Uil in Piazza Maggiore e ribattezzata
'Uniti per un lavoro sicuro'.
"Nel corso del mio mandato - ha osservato - purtroppo ho
dovuto partecipare a tanti funerali i ragazzi e ragazze che sono
morti sul posto di lavoro. Il primo fu Yaya, un ragazzo di 22
anni, originario della Guinea, all'Interporto; ho partecipato
anche ai funerali dei lavoratori della Toyota, Lorenzo e Fabio;
ho avuto modo di ricordare il 10 aprile scorso anche Francesco
D'alò, tragicamente scomparso in un cantiere di autostrade per
l'Italia lungo la nostra tangenziale. Voglio ricordare anche i
morti per le stragi di amianto - ha aggiunto - che dagli anni
60, gli anni 70, gli anni 80, 90 e 2000 abbiamo potuto contare,
anche soprattutto nel nostro territorio"
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