BRUXELLES - Continua il pressing degli eurodeputati sulla Commissione Ue circa il progetto italiano per la rete unica. Dopo le interrogazioni depositate dalle due famiglie politiche dei Conservatori (Ecr) e dei Popolari (Ppe), anche i liberali di Renew chiedono chiarimenti a Bruxelles. Il Recovery Fund "non dovrebbe rafforzare la posizione degli operatori delle tlc dominanti nel mercato unico" e l'antitrust Ue dovrebbe garantire che le risorse non siano usate per distorcere la concorrenza, scrive la francese Stéphanie Yon-Courtin, citando la fusione tra le reti di Tim e Open Fiber. Sebbene i finanziamenti europei "dovrebbero essere investiti per promuovere la connettività 5G e Gigabit in tutta Europa, è fondamentale preservare una concorrenza equa", sottolinea l'eurodeputata, secondo la quale "gli Stati membri potrebbero essere tentati di destinare risorse a società di proprietà statale o sostenute dallo Stato che erano in difficoltà anche prima della crisi Covid-19". L'Italia, ammonisce, con il progetto di rete unica, "potrebbe incanalare il finanziamento" del Recovery "nell'entità risultante dalla fusione per finanziare la distribuzione della fibra". Nella sua interrogazione, Yon-Courtin chiede quindi a Bruxelles se garantirà un "rigoroso controllo" sull'uso dei fondi Ue e come impedirà la ri-monopolizzazione dei mercati delle tlc.
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