Il sostegno all'Ucraina tra gli europei rimane ampio, ma a quasi due anni dall'invasione solo il 10% circa della popolazione crede che la Russia possa essere sconfitta: è quanto emerge da sondaggio condotto a livello europeo e pubblicato sul Guardian.
Secondo lo studio commissionato dal think tank European Council on Foreign Relations (Ecfr), che prende in analisi 12 Paesi Ue, la fine più probabile del conflitto, per il 37% degli intervistati, avverrà con un "accordo di compromesso" che richiederà un approccio più "realistico" da parte dei politici, centrato quindi sulla definizione di cosa debba effettivamente significare una pace accettabile. "Per giustificare il continuo sostegno europeo all'Ucraina, i leader dell'Ue dovranno cambiare il modo in cui parlano della guerra", ha affermato il coautore del sondaggio, Mark Leonard dell'Ecfr. Il sondaggio sottolinea che il pessimismo sull'esito della guerra viene alimentato da una controffensiva ucraina che non ha dato i risultati attesi, dai crescenti timori di un cambiamento della politica statunitense e dalla prospettiva di un secondo mandato presidenziale americano per Donald Trump.
Quanto agli aiuti all'Ucraina, in Svezia (50%), Portogallo (48%) e Polonia (47%) gli intervistati sono più propensi a sostenere che l'Europa dovrebbe continuare ad assistere militarmente il Paese, mentre in Ungheria (64%), Grecia (59%), Italia (52% ) e Austria (49%) preferiscono spingere Kiev ad accettare un accordo. In Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna le opinioni sono più equamente divise. Il 20% degli intervistati prevede inoltre una vittoria totale russa. In Italia solo il 6% crede a una vittoria di Kiev, mentre il 52% vorrebbe che si arrivi a un compromesso, contro un 18% secondo cui Bruxelles dovrebbe assistere l'Ucraina fino alla riconquista dei territori occupati.
Il sondaggio, realizzato nel mese di gennaio, mostra inoltre che, stando al 41% degli europei, Bruxelles dovrebbe fare pressioni su Kiev affinché accetti un compromesso e che solo il 31% dei cittadini ritiene che l'Ue debba sostenere l'Ucraina fino alla riconquista dei territori occupati. Ma nel caso dell'Italia solo il 18% ritiene giusto supportare Kiev nella riconquista dei territori. Il 29% degli europei pensa inoltre che l'Ue abbia giocato un ruolo positivo nella risoluzione della guerra in Ucraina, mentre il 37% ritiene che l'operato delle istituzioni europee sia stato negativo. Anche questa volta gli italiani sono più pessimisti della media, col 21% che promuove la linea Ue e il 40% che ritiene invece che Bruxelles si sia mossa in modo negativo.
Gli europei sono anche scoraggiati dal possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Infatti, il 56% degli intervistati nel mese di gennaio nei dodici Paesi Ue oggetto dello studio (tra cui l'Italia) sarebbe "abbastanza deluso" o "molto deluso" se Donald Trump fosse rieletto presidente degli Stati Uniti. L'Ungheria rappresenta l'unica eccezione: il 27% ha dichiarato che sarebbe "soddisfatto" di questo risultato, mentre solo il 31% sarebbe "deluso". Coloro che sperano in una vittoria di Trump costituiscono la maggioranza tra i sostenitori di un solo grande partito politico, Fidesz, nei Paesi esaminati.
Tra gli altri gruppi di destra, che in precedenza erano solidali con l'ex Presidente, ora solo un terzo dei sostenitori dell'AfD in Germania, del FPÖ in Austria o di Fratelli d'Italia in Italia vedono con favore il suo ritorno, e il sentimento è ancora più debole tra i sostenitori del Rassemblement National francese e del partito polacco Diritto e Giustizia. Il 43% degli europei, in media, pensa che una seconda presidenza Trump renderà "meno probabile" la vittoria dell'Ucraina, mentre solo il 9% ha espresso il parere contrario. Il 41% degli europei, in media, ritiene che l'UE dovrebbe "incrementare" o "mantenere" il proprio sostegno all'Ucraina, nel caso di un ritiro degli aiuti americani causato dalla presidenza Trump.
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