Meno 74 giorni. È partito il
conto alla rovescia per l'avvio della Capitale europea della
cultura 2025 che vedrà riunite Gorizia e Nova Gorica, le due
città gemelle di confine tra Italia e Slovenia. Il programma di
eventi prenderà ufficialmente il via l'8 febbraio prossimo,
quando in Slovenia si celebra la Giornata della Cultura. "Per la
prima volta nella storia, due città in due paesi avranno un
titolo di capitale europea della cultura. Non si tratta solo del
titolo, è un simbolo dei valori e della cooperazione europei e
della nostra convinzione che la cultura non sia solo uno
specchio della società, ma una forza che può costruire un
futuro", ha dichiarato Mija Lorbek, ceo di Capitale europea
della cultura Go!2025, presentando il calendario di eventi nella
sede della Rappresentanza slovena presso l'Ue.
"Mentre in Europa si assiste a diverse tendenze per cui i
confini devono essere rafforzati, con questo progetto puntiamo a
fare il possibile affinché il confine tra Italia e Slovenia
diventi invisibile", ha sottolineato il segretario di Stato al
ministero della Cultura sloveno, Marko Rusjan, nel corso della
presentazione. Il programma di eventi, illustrato da Stojan
Pelko, direttore del programma Capitale europea della cultura
Go!2025, ruota intorno a quattro sezioni: guerra e pace;
creazione del nuovo; contrabbandieri; green. Nella prima
sezione, i visitatori potranno camminare lungo il Sentiero della
Pace per commemorare i campi di battaglia della prima guerra
mondiale. Un monito contro la guerra, ma anche un invito alla
riconciliazione. Una mostra dedicata a Zoran Mušič inoltre
esporrà le opere del pittore sloveno sulle atrocità del campo di
concentramento di Dachau.
La seconda sezione sarà un omaggio a Edvard Ravnikar,
l'architetto che progettò Nova Gorica, facendo "splendere una
città invisibile" e allo psichiatra veneziano Franco Basaglia,
le cui idee visionarie portarono alla chiusura degli ospedali
psichiatrici. "A volte - spiega Pelko - si può creare qualcosa
di nuovo costruendolo da ciò che distruggiamo". Ai
contrabbandieri è dedicata la terza sezione, in cui verrà
presentato il progetto 'Il tuo confine è il mio confine' per
dare voce alle ingiustizie subite da chi preme ai cancelli della
Fortezza Europa. E poi un viaggio nel tempo per raccontare la
storia delle alessandrine, donne della regione migrate in Egitto
tra fine Ottocento e inizi Novecento a lavorare per benestanti
famiglie europee. La sezione green, infine, si concentrerà
sull'ambiente, il futuro del cibo e il patrimonio botanico.
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