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L'istituto italiano di Cultura a Bruxelles commemora la Shoah

L'istituto italiano di Cultura a Bruxelles commemora la Shoah

Raoul Bova interpreta Nuotatore di Auschwitz. Favi: 'Ricordare'

BRUXELLES, 28 gennaio 2025, 16:05

Redazione ANSA

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BRUXELLES - In occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell'Olocausto e dell'80° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau (27 gennaio 1945), il Teatro dell'Istituto di Cultura di Bruxelles ha ospitato la rappresentazione teatrale de 'Il nuotatore di Auschwitz', scritta e diretta da Luca De Bei. L'attore italiano Raoul Bova, a Bruxelles per l'unica rappresentazione a livello internazionale, ha dato voce e corpo ai due protagonisti di una storia vera, il nuotatore francese e di origine ebraica, Alfred Nakache, e lo psicanalista austriaco, anch'egli di origine ebraica, Viktor Frankl, entrambi internati ad Auschwitz, entrambi portatori di un messaggio di incrollabile determinazione, speranza e unità tra i popoli europei. Come ricordato dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel videomessaggio che è stato trasmesso prima della rappresentazione teatrale, "è nostro dovere continuare a ricordare. Non soltanto per rispetto nei confronti delle vittime del passato, ma soprattutto per noi stessi, per il futuro dei nostri figli, affinché l'orrore dell'Olocausto non si ripeta mai più e nel mondo venga definitivamente abbandonata ogni forma e ogni manifestazione di antisemitismo", ha sottolineato l'Ambasciatore d'Italia in Belgio, Federica Favi, aprendo la serata dinanzi ad una platea di circa 350 presenti. "Un'opera artistica che è un atto d'amore per il futuro in una prospettiva europea: un attore italiano che interpreta un personaggio francese e uno austriaco", ha aggiunto il Direttore dell'Istituto di Cultura di Bruxelles, Pierre Di Toro. "Un messaggio che ci dice come perso tutto 'l'avere' (proprietà, fama e altro superfluo), all'umano rimane 'l'essere' e la sua speranza nel futuro. Una storia che ci ricorda, come ha scritto Primo Levi, che se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".
   

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