BRUXELLES - L'Ue sta valutando di reindirizzare 93 miliardi di euro di fondi inutilizzati del Recovery al settore della difesa, nell'ambito degli sforzi per aumentare gli investimenti e la spesa militare, dopo che l'amministrazione Trump ha avvertito che potrebbe ritirare il sostegno alla sicurezza degli Stati Uniti dal continente. Lo riporta il Financial Times online. Secondo quattro persone a conoscenza della discussione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha menzionato l'opzione del finanziamento durante un incontro del Partito Popolare Europeo ieri.
L'Ue potrebbe anche riutilizzare i fondi per lo sviluppo regionale, ha affermato von der Leyen e ha menzionato il "finanziamento comune europeo" come un'altra opzione in fase di studio, secondo una delle persone a conoscenza della questione. I funzionari europei hanno discusso negli ultimi mesi di un piano per istituire un veicolo di finanziamento intergovernativo per la difesa, potenzialmente includendo Regno Unito e Norvegia, piuttosto che l'Ue nel suo complesso.
Questa opzione eluderebbe il veto di Paesi neutrali o amici della Russia, contrari all'uso del debito congiunto per la difesa. I prestiti europei ma non congiunti potrebbero inoltre risultare più appetibili in capitali come Berlino, dove la prospettiva di un altro ciclo di debito comune Ue è altamente controversa, scrive l'Ft, soprattutto in vista delle elezioni federali tedesche che si terranno domenica.
Nel Regno Unito, viene ricordato, un gruppo di esperti ha proposto una "banca di riarmo" modellata sulla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, in cui i governi partecipanti fornirebbero il proprio capitale (un fondo suggerito di 100 miliardi di euro) ma pagherebbero solo il 10 percento in anticipo. Per usare i 93 miliardi inutilizzati sugli 800 del Recovery sarebbe necessario modificare le regole del fondo, che dovrebbero essere sostenute dalla maggioranza dei paesi dell'Ue e dal Parlamento europeo, ha affermato un portavoce della Commissione. I fondi potrebbero essere erogati come prestiti e usati in progetti di ricerca e sviluppo, o nelle infrastrutture a duplice uso, come gli aeroporti, che hanno applicazioni sia civili che militari.
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