"La decisione
dell'amministrazione degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti
internazionali ha innescato una crisi allarmante per individui,
ong, media indipendenti e paesi in tutto il mondo, anche in
Europa. In risposta, gli Stati membri del Consiglio d'Europa
dovrebbero colmare il vuoto di risorse e di leadership per
garantire che il futuro delle nostre società non deragli".
L'afferma Michael O'Flaherty, commissario per i diritti umani
del Consiglio d'Europa.
"Alcune ong ucraine e dei paesi limitrofi riferiscono di aver
perso fino al 25% dei loro finanziamenti, costringendole a
congelare o interrompere operazioni critiche come la fornitura
di cibo e riparo agli sfollati, la riparazione delle abitazioni
danneggiate e il sostegno a servizi medici vitali", osserva
O'Flaherty. E una sorte simile, se non la chiusura, potrebbe
essere quanto attende circa l'80% delle ong che lavorano in
Europa orientale e nei Balcani occidentali, aggiunge il
commissario.
In queste regioni, secondo O'Flaherty, "sono divenuti molto
concreti anche i rischi per la sostenibilità dei sistemi
democratici". Diversi paesi membri dell'Europa orientale e dei
Balcani hanno ricevuto finanziamenti per modernizzare i sistemi
giudiziari, combattere la corruzione e migliorare l'efficienza
della pubblica amministrazione. "Con la brusca perdita di questo
sostegno, le riforme si stanno bloccando", afferma O'Flaherty.
Infine a essere sotto scacco sono anche i media indipendenti che
ricevevano fondi statunitensi per un giornalismo investigativo
capace di scoprire casi di corruzione, violazione dei diritti e
contrastare la disinformazione, conclude il commissario,
invitando i paesi membri "a fare in modo che i diritti umani e
la democrazia non si indeboliscano sotto la pressione
finanziaria".
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