BRUXELLES - Ue e Stati Uniti sono "interdipendenti quando si tratta di forniture di medicinali, dipendiamo l'uno dall'altro: in termini di export farmaceutico l'Ue vale il 32% del mercato statunitense, mentre la quota Usa nell'Ue è pari al 39%". Lo ha sottolineato il commissario europeo per la Salute, Olivér Várhelyi, presentando in conferenza stampa il 'Critical Medicines Act', il regolamento per rafforzare la capacità produttiva di farmaci essenziali. Rispondendo a una domanda sulle partnership strategiche previste dal regolamento, il commissario ha assicurato che "è evidente che già siamo interdipendenti".
"La carenza di medicinali è una preoccupazione per l'Ue e i suoi cittadini: il numero di notifiche di carenza è aumentato in modo sostanziale e persistente dal 2013, raggiungendo il picco nel 2019 con quasi 14mila notifiche: la maggior parte dei Paesi Ue ha registrato carenze per 200 o più farmaci nel 2023", aveva dichiarato Várhelyi in sessione plenaria al Parlamento anticipando la proposta della Commissione.
La proposta si fonda su una modifica degli appalti pubblici per rafforzare la capacità produttiva, l'individuazione di progetti strategici verso cui indirizzare iter semplificati e finanziamenti, acquisti volontari in comune coordinati da Bruxelles e una diversificazione delle partnership internazionali per evitare di dipendere da un unico fornitore. Priorità - ha detto Várhelyi agli eurodeputati - sarà data ai "Paesi candidati" come l'Ucraina e "ai Paesi di vicinato che ci aiuteranno a riportare la produzione in Europa".
Nella proposta la Commissione si riferisce a progetti strategici "per aumentare la capacità produttiva dell'Ue" di farmaci critici, piani nazionali per la sicurezza dell'approvvigionamento e acquisti congiunti coordinati da Bruxelles, anche se su base volontaria. Oggi l'Ue, fa sapere Bruxelles dipende per il 60-80% dalla produzione di Cina e India. La proposta di regolamento si basa sul primo elenco di medicinali critici stilato dall'Ue a dicembre 2023, con oltre 200 principi attivi usati per i farmaci ad uso umano tra cui paracetamolo, insulina, vaccini per malattie comuni e ansiolitici come il diazepam.
Al centro della proposta, Bruxelles mette la revisione delle norme per gli appalti pubblici per i farmaci considerati critici, così da introdurre criteri di aggiudicazione diversi dal prezzo più basso disponibile, dando priorità, ad esempio, a criteri come la diversificazione dei principi attivi. In caso di "elevata dipendenza da un singolo Paese o da un numero limitato di paesi", i governi dovranno anche utilizzare requisiti di appalto che favoriscano la produzione 'Made in Europe' dei farmaci per rafforzare la capacità. Entro sei mesi dall'entrata in vigore del regolamento - che dovrà essere approvato da Parlamento e Consiglio Ue - i Paesi membri Ue dovranno mettere a punto un piano nazionale a sostegno della sicurezza dell'approvvigionamento di medicinali essenziali, passando anche per la revisione dei requisiti per gli appalti.
Il regolamento prevede che le capitali individuino una serie di 'progetti strategici' verso cui incanalare finanziamenti, sia europei che nazionali, e che possano avvalersi di autorizzazioni e sostegno amministrativo "accelerato", si legge nel documento. I progetti strategici saranno considerati tali quando veicolo di "un contributo alla sicurezza dell'approvvigionamento dei medicinali critici nell'Unione e, quindi, di interesse pubblico". In ultimo, la Commissione europea, fa leva sulla possibilità di coordinare gli acquisti congiunti dei farmaci su richiesta di "tre o più Stati membri" e di "esplorare partnership internazionali" con nuovi Paesi e regioni per diversificare le proprie catene di approvvigionamento, evitando la dipendenza da uno o pochi fornitori. Priorità - a detta del commissario alla Salute, Oliver Varhelyi - sarà garantita ai Paesi candidati e a quelli del vicinato per "riportare la produzione in Europa".
La Commissione lancerà un gruppo di coordinamento per i medicinali critici per facilitare il coordinamento tra Stati membri e scongiurare potenziali carenze di farmaci essenziali. Il gruppo sarà composto dai rappresentanti dei 27 Stati membri (massimo due per ciascuna capitale) e dell'esecutivo Ue e fornirà sostegno ai governi su come incanalare investimenti nei progetti strategici, coordinerà politiche nazionali di approvvigionamento e fornirà orientamenti sui nuovi partenariati strategici che Bruxelles intende finalizzare per scongiurare dipendenze potenzialmente critiche da un unico fornitore.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA