L'imposizione dei dazi
forfettari "aggrava un contesto di mercato già disastroso per
l'industria siderurgica europea e rappresenta una vera minaccia
per il suo futuro", si legge in una nota dell'associazione, che
evidenzia come "la situazione generale del mercato dell'acciaio
europeo" oggi sia "molto peggiore rispetto al 2018", quando i
dazi della prima amministrazione Trump colpirono il comparto.
"Queste nuove misure imposte da Trump sono più estese, quindi
è probabile che l'impatto dei dazi statunitensi sia molto
maggiore", ha evidenziato Adam. Washington, viene sottolineato,
ora infatti "ha rimosso tutte le esenzioni di prodotto e le
quote che l'Ue aveva precedentemente negoziato: con le
esportazioni di acciaio europee verso gli Stati Uniti già
diminuite di un milione di tonnellate, l'Ue ora rischia di
perdere almeno un altro milione di tonnellate di export"
oltreoceano. Inoltre, i dazi comprenderanno ora anche i prodotti
siderurgici derivati, riducendo le opportunità di esportazione
per un ulteriore milione di tonnellate di prodotti dell'Ue.
Si aggrava poi il nodo della sovracapacità: il mercato
europeo già saturo di importazioni di acciaio a basso costo
dall'Asia, dal Nord Africa e dal Medio Oriente, si legge ancora
nella nota di Eurofer, sarà ulteriormente inondato poiché
l'acciaio destinato al mercato statunitense verrà reindirizzato:
18 milioni di tonnellate di acciaio sono state esportate negli
Stati Uniti in regime preferenziale e sono ora a rischio di
deviazione verso il mercato continentale.
"La produzione di acciaio dell'Ue, che ha perso 9 milioni di
tonnellate di capacità e 18.000 posti di lavoro solo nel 2024, è
a rischio ancora maggiore. C'è anche la prospettiva che ancora
più acciaio verrà deviato verso il mercato continentale se gli
Stati Uniti imporranno dazi reciproci aggiuntive", è il monito
dell'associazione.
"I nostri produttori affrontano già i prezzi più alti
dell'energia, pur avendo le massime ambizioni climatiche. Nel
frattempo, vengono indeboliti da importazioni straniere più
economiche e ad alta intensità di carbonio", ha spiegato ancora
Adam, insistendo sulla necessità di rivedere al più presto le
misure di salvaguardia Ue - l'impegno di Bruxelles è di farlo
entro il 1° aprile - con tutele "solide ed efficaci".
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