Sono di due tipi le contromisure
prese dall'Unione europea in risposta alla guerra commerciale
degli Stati Uniti con l'introduzione di dazi al 25% su acciaio e
alluminio Ue. Vengono da un lato ripristinati subito i dazi
europei sospesi nel 2018-2020 e dall'altro si valutano misure su
una lunghissima lista di prodotti americani da colpire per un
valore fino ai 18 miliardi di euro. Le prime 232 misure già
decise a suo tempo verranno riattivate dal primo aprile, per la
prima volta integralmente.
Il valore delle contromisure messe in campo nei confronti
dei prodotti Usa è di 26 miliardi di euro ma, concretamente, con
l'entrata in vigore delle tariffe annunciate oggi,
raggiungerebbe la quota di 22,5. Di questi, 4,5 miliardi
arrivano dalla lista di dazi già introdotti nel 2017 e poi
sospesi. Valore che è calato di quasi due miliardi rispetto a
otto anni fa vista la Brexit e il calo degli scambi
transatlantici. I restanti 18 miliardi sono invece legati alla
nuova lista dei prodotti americani sui quali l'Ue, da metà
aprile, imporrà i dazi. Una lista dal valore teorico di 21
miliardi, che cala tuttavia di 3 miliardi con alcune eccezioni
pensate dalla Commissione. Per quanto riguarda i prodotti
colpiti, l'esecutivo Ue ha voluto puntare il mirino, come è
accaduto nel 2027, in primo luogo su quelli provenienti dagli
Stati Repubblicani. Come la carne, ad esempio, prodotto tipico
Kansas e Nebraska. O la soia, prodotta in grande quantità in
Louisiana. L'idea, ha spiegato una fonte Ue, è colpire i
prodotti "situati in stati politicamente sensibili, senza
danneggiare l'interesse europeo". La lista finale dei nuovi
prodotti verrà stilata dopo una consultazione ad hoc che, da qui
ai prossimi giorni, la Commissione organizzerà con gli Stati
membri.
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