"Non ci sarà pace duratura né
democrazia in Siria senza il coinvolgimento della società civile
nel processo di transizione. Il fatto che non sia quasi
rappresentata nei forum di alto livello non è un bel segnale.
Per questo, insieme alla deputata dei Verdi Hannah Neumann, ad
Amnesty International, EuroMed Rights e 11.11.11 abbiamo
organizzato in Parlamento una conferenza stampa con alcuni
rappresentanti della società civile siriana, in occasione del
Consiglio Affari esteri e della 9a Conferenza ministeriale di
Bruxelles sulla Siria che si tiene oggi, in cui i ministri
dell'Ue e della regione sono chiamati a discutere del futuro del
Paese". Lo scrive l'eurodeputata Pd, Cecilia Strada.
"Chiediamo che il messaggio della società civile siriana
trovi il giusto spazio nelle decisioni politiche. E all'Europa
di ascoltare e proteggere tutto il popolo siriano, le diverse
minoranze e confessioni religiose, la società civile. Ci
auguriamo davvero che le parole della nuova leadership siriana
sull'inclusione delle minoranze e delle donne non siano solo
parole, ma Bruxelles deve fare la sua parte fino in fondo. Deve
garantire sul breve periodo aiuti umanitari e sostenere nel
lungo periodo un percorso di transizione democratico e
inclusivo, in linea con la risoluzione che il Parlamento europeo
ha adottato di recente", spiega Strada. "Ci aspettiamo che il
vertice sul futuro della Siria vada in questa direzione, ma
vogliamo essere chiari: i rimpatri di rifugiati siriani per noi
non sono accettabili. Il Paese è ancora instabile, e i diritti
non sono garantiti, come dimostrano le esecuzioni di cittadini
alawiti sulla costa occidentale del Paese degli ultimi giorni",
conclude l'Eurodeputata.
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