BRUXELLES- In una dichiarazione congiunta, un gruppo di 22 Ambasciate estere in Ungheria esprime preoccupazione per la legge approvata di recente dal parlamento di Budapest, che limita il diritto alla riunione pacifica e la libertà di espressione, di fatto mettendo al bando il Pride. "Siamo profondamente preoccupati", si legge nella nota, in cui si ricorda che "questi diritti umani sono sanciti agli articoli 19 e 20 della Dichiarazione universale dei Diritti umani e agli articoli 10 e 11 della Convenzione europea dei Diritti umani".
"Siamo impegnati a rispettare, proteggere e adempiere i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale, dall'identità di genere, e dalle caratteristiche sessuali, e a lottare contro le discriminazioni basate su tali motivi", si legge ancora. I firmatari della nota sono le ambasciate in Ungheria di Francia, Germania, Spagna, Polonia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Svezia, Slovenia, Irlanda, Regno Unito, Australia, Islanda, Norvegia e Svizzera.
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