Secondo l'Ft la mossa segnala la
spinta del presidente americano ad ampliare la propria campagna
ideologica all'estero. Il quotidiano francese Les Echos, che per
primo ha svelato l'esistenza della lettera, riferisce che
l'ambasciata degli Stati Uniti a Parigi la sta inviando da
diversi giorni ai grandi gruppi e agli studi legali francesi che
potrebbero rispondere ai bandi di gara federali americani. "Vi
informiamo che l'Ordine esecutivo 14.173, relativo alla fine
delle discriminazioni illecite e al ripristino delle opportunità
professionali basate sul merito, firmato dal Presidente Trump -
recita -, si applica obbligatoriamente anche a tutti i fornitori
e appaltatori del Governo degli Stati Uniti, indipendentemente
dalla loro nazionalità o dal Paese in cui operano". Alle aziende
destinatarie, operanti in settori diversi come le
telecomunicazioni, l'energia, la farmaceutica e i beni di lusso,
viene chiesto di compilare un "modulo di certificazione di
conformità alla legge federale statunitense contro la
discriminazione", allegato alla lettera. Nel modulo l'azienda si
impegna a garantire di "non attuare alcun programma che promuova
diversità, equità e inclusione" (Dei). Alle aziende vengono dati
cinque giorni per conformarsi: "Se non accettate di firmare
questo documento, vi saremmo grati se poteste fornirci
motivazioni dettagliate, che inoltreremo al nostro ufficio
legale".
In Francia non esiste una vera politica di discriminazione
positiva ricorda l'Ft perché ci sono limitazioni legali alla
raccolta di dati razziali ed etnici. Ai datori di lavoro non è
consentito considerare le origini delle persone nelle decisioni
di assunzione o promozione.
Il quotidiano riporta anche la preoccupazione espressa dal
ministero delle Finance francese: "Questa pratica riflette i
valori del nuovo governo degli Stati Uniti. Non sono gli stessi
dei nostri", ha affermato una persona vicina al ministro
dell'economia francese Eric Lombard. "Il ministero lo ricorderà
ai suoi omologhi nel governo degli Stati Uniti".
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