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Von der Leyen: 'Lo scontro sui dazi è un errore degli Usa'

Von der Leyen: 'Lo scontro sui dazi è un errore degli Usa'

'Non abbiamo iniziato noi. Abbiamo ciò che serve per tutelarci e un piano forte'. Weber: 'Se Trump mette i dazi colpiremo le Big Tech'. Gb, 'noi il Paese meglio piazzato per evitare i dazi Usa'

BRUXELLES, 01 aprile 2025, 17:51

Redazione ANSA

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European Commission President Ursula von der Leyen - RIPRODUZIONE RISERVATA

European Commission President Ursula von der Leyen - RIPRODUZIONE RISERVATA

STRASBURGO - "Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci provenienti dagli Stati Uniti" sui dazi, "sia chiaro: l'Europa non ha iniziato questo scontro, riteniamo che sia sbagliato, ma il messaggio che voglio trasmettervi oggi è anche che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo.

"Questo scontro non è nell'interesse di nessuno": quella tra l'Ue e gli Usa "è la relazione commerciale più grande e prospera al mondo e staremmo tutti meglio se potessimo trovare una soluzione costruttiva: non vogliamo necessariamente vendicarci, ma abbiamo un piano forte per vendicarci se necessario", ha detto. Von der Leyen, alla plenaria del Parlamento europeo, cita "contromisure molto decise, se necessario".

"La nostra risposta immediata" agli Stati Uniti, ha aggiunto, "è unità e determinazione: sono già stata in contatto con i nostri capi di Stato e di governo sui prossimi passi: valuteremo attentamente gli annunci di domani per calibrare la nostra risposta e il nostro obiettivo è una soluzione negoziata. Ma naturalmente, se necessario, proteggeremo i nostri interessi, la nostra gente e le nostre aziende". "La nostra strategia si basa su tre pilastri: primo, siamo aperti ai negoziati, e andiamo verso questi negoziati da una posizione di forza", ha detto ancora. L'Europa secondo la presidente della Commissione, "ha molte carte in mano": dal commercio alla tecnologia alle dimensioni del nostro mercato. "Ma questa forza si basa anche sulla nostra prontezza ad adottare contromisure ferme: tutti gli strumenti sono sul tavolo", ha evidenziato von der Leyen, citando poi l'intenzione di continuare a "diversificare il nostro commercio con altri partner" e "raddoppiare gli sforzi sul nostro mercato unico" per "abbattere le barriere che restano".

"Ci sono troppi ostacoli" nel mercato unico, Mario Draghi ha ragione quando dice: 'Le elevate barriere interne sono molto più dannose per la crescita di qualsiasi dazio'. Il mercato unico è nato per abbattere le barriere tra i nostri Paesi, per eliminare dogane e dazi e per rendere semplice fare affari in Europa: dobbiamo tornare a quell'idea e realizzarla". "Dev'essere più facile per le pmi vendere lo stesso prodotto in tutti gli Stati membri, invece di etichettarlo ventisette volte per rispettare le leggi nazionali, dev'essere più facile per i professionisti lavorare oltre confine, invece di rimanere bloccati in diverse burocrazie nazionali e dev'essere più facile per le aziende tecnologiche lanciare un nuovo servizio in tutta Europa, invece di dover gestire ventisette procedure diverse", ha affermato von der Leyen. "E dev'essere più facile per gli europei investire in Europa, invece di inviare i propri risparmi dall'altra parte del mondo: questa è la promessa del nostro mercato unico. E dobbiamo realizzarla", ha sottolineato von der Leyen.

"Trump minaccia il miglior modello economico del mondo. L'Europa è il 22% del Pil globale, siamo una potenza economica, mentre gli Stati Uniti sono il 25% - quindi siamo uguali! Se Trump si concentra sui beni europei, noi dovremmo concentrarci di più sui servizi americani. I giganti digitali pagano poco le nostre infrastrutture digitali", ha detto il leader del Ppe Manfred Weber in Aula all'Eurocamera. E citando Viktor Orban e Alice Weidel, leader dell'Afd, Weber ha attaccato: "Dove sono gli amici di Trump in questo momento, hanno parlato con Trump in questo momento?".

Aspra la critica della capogruppo dei Socialisti e democratici, Iratxe Garcia Perez: "La sottomissione dei falsi patrioti dell'estrema destra a Trump mette a repentaglio milioni di posti di lavoro e il potere d'acquisto dei nostri cittadini: se non si pone rimedio a questa situazione, il loro tradimento nei confronti dell'Europa avrà delle conseguenze e agricoltori rovinati, industrie indebolite e consumatori che pagheranno di più per i beni di prima necessità".

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