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L'Unione europea accelera, stop al gas russo già da fine anno 

L'Unione europea accelera, stop al gas russo già da fine anno 

La Commissione presenta la roadmap, basta deroghe sul petrolio 

BRUXELLES, 07 maggio 2025, 09:20

Fabiana Luca

ANSACheck
L 'Unione europea accelera, stop al gas russo già da fine anno © ANSA/EPA

L 'Unione europea accelera, stop al gas russo già da fine anno © ANSA/EPA

BRUXELLES - Gas e Gas naturale liquefatto, ma anche uranio arricchito e petrolio. E' una stretta a 360 gradi all'energia russa quella delineata da Bruxelles presentando una roadmap per accelerare sul piano RePowerEu e azzerare del tutto entro il 2027 le importazioni dal Cremlino.

Non è ancora una proposta legislativa vera e propria, ma la promessa di presentare "il mese prossimo" un divieto alle importazioni di gas russo sul mercato spot - sia contratti esistenti sia nuovi, un terzo degli acquisti in Unione europea - da rendere operativo già entro fine 2025 e un divieto per i contratti a lungo termine da attuare al più tardi entro fine 2027. Dando alle aziende la possibilità di ricorrere alla "forza maggiore" per rescindere i contratti senza incorrere in penali e introducendo norme più rigide sulla trasparenza: obbligando quindi le imprese a dodici stelle a condividere le informazioni relative ai loro contratti con il Cremlino.

L'Unione europea ha già ridotto la quota di gas russo dal 45% nel 2021 al 19% nel 2024 (circa 54 miliardi di metri cubi), con previsioni di arrivare al 13% nel 2025. Mosca rappresenta però ancora il terzo fornitore di gas dopo Norvegia (45,6%) e Algeria (19,3%). Ed è seconda nelle consegne di Gnl ai Ventisette (17,5%), dietro soltanto agli Stati Uniti (45,3%).

Circa "23 i miliardi di euro" pagati "alla Russia lo scorso anno per le sue forniture energetiche", ha scandito da Strasburgo il commissario responsabile Dan Jorgensen nel presentare la tabella di marcia, assicurando che dal fronte Ue lo stop alle forniture russe sarà portato avanti con o senza un accordo di pace tra Mosca e Kiev.

"È ora che l'Europa tagli completamente i legami energetici con un fornitore inaffidabile", ha incalzato Ursula von der Leyen. "L'energia che ci arriva non deve pagare per una guerra di aggressione contro l'Ucraina". La diversificazione e l'aumento della capacità globale di Gnl, in particolare da Stati Uniti, Canada e Qatar, secondo la Commissione permetteranno di non mettere a rischio approvvigionamento e stabilità dei prezzi.

Per mantenere un approccio coordinato, gli Stati membri dovranno recapitare a Bruxelles entro fine anno dei piani nazionali con le rispettive tabelle di marcia per lo stop al gas russo mentre sono ancora dieci i Paesi che continuano a importare metano da Mosca, tra cui Spagna, Francia e Belgio per il Gnl. Obiettivo 2027 anche per il greggio russo. Bruxelles annuncia la linea dura nei confronti di Ungheria e Slovacchia che ancora importano da Mosca l'80% del loro petrolio, in quanto esentate dal sesto pacchetto di sanzioni che ha vietato le importazioni via mare di greggio russo da fine 2022 e di prodotti petroliferi raffinati da febbraio 2023.

Come per il gas, Budapest e Bratislava dovranno presentare dei piani per abbattere le importazioni rimanenti entro il 2027, mentre in Unione europea nel complesso arriva appena il 3% dell'import da Mosca. Non solo gas e petrolio. Nella roadmap Bruxelles guarda anche ai prodotti legati alla produzione di energia nucleare e annuncia che introdurrà "misure commerciali" - nella probabile si tratti di dazi, stando a un funzionario Ue - sulle importazioni di uranio arricchito in arrivo dal Cremlino, per cercare di scoraggiare le importazioni da parte dei Ventisette. Una volta avanzate, le proposte legislative dovranno incassare il sì del Parlamento europeo e della maggioranza qualificata dei Paesi Ue al Consiglio europeo.

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