E' quanto richiesto dai leader locali e regionali dell'Ue in un parere redatto dalla politica finlandese Anne Karjalainen.
L'aumento del numero di persone a rischio povertà, causato prima
della pandemia di Covid-19 e in seguito della guerra in Ucraina
e dall'inflazione, impone "di anticipare di tre anni
l'attuazione della raccomandazione del Consiglio dell'Unione
europea sul reddito minimo, che dovrebbe quindi avere luogo nel
2027", si legge nel parere.
"La necessità e l'urgenza di un'azione per garantire un reddito
minimo in tutta l'Ue devono portare a un'ulteriore riflessione
sul quadro normativo più efficace per attuare una misura in tal
senso a livello europeo", ha detto Karjalainen.
Secondo il CdR, i regimi di reddito minimo dovrebbero disporre
di "elementi individualizzati atti a rimuovere gli ostacoli al
rientro e alla permanenza nel mondo del lavoro e a garantire che
il lavoro sia remunerato in misura adeguata, migliorando nel
contempo l'inclusione sociale".
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